In occasione del convegno molto partecipato intitolato “Le sfide dell’agrumicoltura del futuro“, tenutosi al dipartimento agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Università di Catania, la presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia, Federica Argentati, ha posto l’accento sull’importanza dell’innovazione organizzativa e della collaborazione per il futuro dell’agrumicoltura della regione.
L’esperienza siciliana è un valore
Argentati ha evidenziato il significativo know-how siciliano in termini di produzione, trasformazione, commercializzazione, ricerca scientifica, “ma per avanzare ulteriormente, – continua – dobbiamo puntare sulla capacità di fare sistema”, facendo eco alle parole dell’assessore dell’Agricoltura della Regione Siciliana, Luca Sammartino. La presidente ha poi ribadito l’importanza di superare le divisioni e di lavorare insieme, evidenziando i successi ottenuti in passato dallo stesso distretto, e sottolineando l’urgenza di adottare un approccio innovativo e organizzato.
Agrumicoltura è cambiata
“Non possiamo permetterci di riposare sugli allori; l’agrumicoltura è cambiata e dobbiamo evolverci con essa- continua Argentati – È cruciale che riflettiamo su come utilizzare al meglio le nostre risorse e i nostri successi per rimanere competitivi”. Si chiede una maggiore regolamentazione e coordinamento tra gli strumenti e le iniziative esistenti.
Infine, ha lanciato un appello all’assessore Sammartino e agli stakeholder del settore, invitandoli a una riflessione congiunta sul futuro dell’agrumicoltura siciliana, enfatizzando la necessità di un dialogo aperto e di strategie integrate per promuovere non solo la produzione, ma anche la tutela dell’ambiente, il paesaggio e i diritti dei consumatori.
“Il Distretto produttivo agrumi di Sicilia rappresenta tutta la nostra comunità. È il momento di agire insieme per assicurare che il nostro settore non solo sopravviva, ma prosperi nell’era globale”, conclude Federica Argentati.
Fonte: Distretto produttivo agrumi di Sicilia