Fa notizia l'acquisizione da parte della famiglia reale del Marocco di Nutkao, azienda piemontese nota perché produce crema alla nocciola per conto di Esselunga, Conad, Carrefour, Walmart e altre private label della distribuzione tra Usa ed Europa.
Nell'articolo di Daniela Polizzi sul Corriere Economia e Finanza sono illustrati i dettagli: l'azienda cuneese, fondata nel 1982 da Giuseppe Braida dopo una lunga esperienza alla Ferrero e con 320 milioni di ricavi nelle creme spalmabili, sarebbe stata comprata dalla holding Al Mada, società di investimento partecipata in larghissima parte dal re Mohammed VI e dalla sua dinastia.
Un investimento da 450 milioni sulla base del valore d’impresa riconosciuto per Nutkao. L’azienda realizza circa i due terzi del suo giro d’affari all’estero — con una importante presenza produttiva negli Stati Uniti — e genera un margine operativo di circa 40 milioni che dovrebbe salire a 45 nell’anno in corso.
Al Mada cquisterà la società piemontese attraverso Teralys, braccio degli investimenti nell’agroalimentare nato un anno fa per puntare sulle società internazionali e sviluppare la filiera africana.
L’Africa, ricorda Polizzi, è tra i più grandi produttori di fave di cacao, proprio quelle che l’azienda di Cuneo lavora per produrre le sue creme.
Il commento di Giampaolo Rubinaccio
"La prima considerazione che mi viene da fare è che il mercato agroindustriale del comparto dolciario che utilizza prodotto a guscio venga evidentemente considerato meritevole di investimenti di svariati milioni di euro - commenta da imprenditore agricolo qual è Giampaolo Rubinaccio - In secondo luogo, il Piano Mattei per l'Africa promosso dalla Presidenza del Consiglio e sostenuto e implementato da diverse realtà imprenditoriali italiane, tra cui Bonifiche Ferraresi, e dalle professionali agricole, sta iniziando a raccogliere i primi frutti. Non importa in quale giardino".
"Non va dimenticato - continua - che si parlava di stasi nelle politiche di acquisto dei diversi buyer industriali. Una acquisizione così importante sarà sicuramente oggetto di accurato monitoraggio da parte dell'Autorità Antitrust della Commissione europea".
"Last but not least - conclude Rubinaccio - i nostri colleghi produttori di frutta a guscio del Marocco avranno un canale privilegiato, e forse alternativo, per la giusta valorizzazione delle loro nocciole prodotte nei dintorni del Monte Atlante".