27 ottobre 2021

Il Senato approva la legge sulla parità salariale

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“La legge sulla parità salariale rappresenta un grande passo in avanti per il superamento delle disuguaglianze di genere e l'aumento dell'occupazione femminile, ma delinea anche un necessario e non più procrastinabile progresso culturale del nostro Paese sul tema”. Così Pina Terenzi, presidente nazionale di Donne in Campo, l'associazione al femminile di Cia-agricoltori italiani, commentando l'approvazione definitiva al Senato della legge sulla parità salariale.

“La legge si basa su due capisaldi fondamentali: rispetto della parità di genere in tutte le scelte che riguardano lavoratrici e lavoratori e trasparenza – ricorda Donne in Campo – Le aziende sopra i 50 dipendenti dovranno, infatti, compilare un rapporto sulla situazione del personale che conterrà molti indicatori, dai salari agli inquadramenti, dai congedi al reclutamento. L'elenco delle aziende che trasmetteranno il rapporto, e di quelle che non lo faranno, sarà pubblico, e i dati saranno consultabili dai lavoratori, dai sindacati, dagli ispettori del lavoro, dalle consigliere di parità, con sanzioni fino a 5mila euro per mancata o fallace trasmissione dei dati. Per non essere sanzionati, occorrerà evitare di mettere in atto tutti quei trattamenti – orari di lavoro impossibili, riunioni fuori orario, in generale condizioni lavorative che, in ragione del sesso, dell'età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive – possano porre la lavoratrice in posizione di svantaggio, generando una limitazione delle opportunità di partecipazione alla vita o alle scelte aziendali e creando ostacoli riguardo ad avanzamento e progressione nella carriera”.

“Il divario retributivo penalizza da sempre le donne. Ora questa legge permetterà di garantire, finalmente, una pari opportunità sui luoghi di lavoro – sottolinea Terenzi – Ma sarà necessario adottare anche nella vita politica e in quella della rappresentanza la stessa cura, evitando che criteri e modalità di partecipazione discriminino le donne nella possibilità di contribuire alla costruzione di una nuova visione sociale, economica e ambientale che traghetti la nostra società nel futuro”.

Basti pensare al settore primario, dove il ruolo delle donne è sempre più strategico. In Italia sono oltre 200mila le imprenditrici agricole, molte under 35, e il 40% della forza lavoro del comparto è femminile. “Da anni lavoriamo per un'agricoltura multifunzionale che coniuga la produzione alimentare con welfare, tutela di suolo e paesaggio e salvaguardia della biodiversità – conclude Terenzi – Questo pone le donne in prima linea di fronte ai cambiamenti in atto: dalla sfida della transizione verde alle risposte alla lunga crisi pandemica”.

Fonte: Donne in Campo

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