Sono riflessioni condivisibili, e che condividiamo volentieri, quelle che Inga Detleffsen fa nel suo editoriale sul numero 45 di Fruchthandel Magazin.
Come riviste specializzate, scriviamo per voi e con voi, i nostri lettori esperti. Ma allo stesso tempo, naturalmente, siamo anche consumatori. Consumatori che non solo provano i prodotti con cui abbiamo a che fare nella vita lavorativa di tutti i giorni, ma parlano anche con le persone di ciò che ci guida nel mondo del lavoro.
Di solito, ricorda Inga Deleffsen, si tratta di argomenti di nicchia: mentre lei si emoziona quando, per esempio, trova il mango dall'Italia, i suoi amici prestano meno attenzione all'origine e alla varietà dei loro prodotti ortofrutticoli nel carrello della spesa.
Tragedie che costringono a riflettere
A volte, però, ci sono eventi che scuotono sia il settore, sia la popolazione. Mentre scriveva il suo editoriale, in Spagna si parlava di oltre 200 persone che hanno perso la vita nelle alluvioni dei giorni scorsi; inoltre, ci sono migliaia, addirittura decine di migliaia di ettari di terreno devastati e oltre 134.000 proprietà colpite.
"Si stanno consumando tragedie inimmaginabili, che forse non faranno sparire nel nulla le nostre preoccupazioni quotidiane qui in Germania, ma le fanno sembrare molto più piccole - scrive Detleffsen - Se i consumatori tedeschi dovranno fare a meno di mandarini e arance a Natale (come tra l’altro è stato chiesto di recente all'Associazione tedesca del commercio della frutta da un quotidiano, ndr) in questi momenti diventa una questione secondaria".
"Perché - anche se a dicembre avessimo meno mandarini a portata di mano o costassero qualche centesimo in più - possiamo comunque ritenerci fortunati ad avere un tetto sopra la testa e i nostri cari vicini fisicamente o digitalmente".
Il tempo è relativo
In un mondo in rapida evoluzione, il tempo sembra ancora più relativo. I raccolti attesi per mesi o addirittura le vite umane possono essere distrutti in pochi minuti; i parassiti e le malattie si diffondono più velocemente di quanto siano disponibili i principi attivi e la prospettiva di un clima temperato a lungo termine è ora più per gli ottimisti.
Allo stesso modo, la produzione e la commercializzazione di frutta e verdura richiedono tempo: in primo luogo, quando si tratta di sviluppare varietà che garantiscano il nostro approvvigionamento alimentare in tempi di cambiamento (climatico) e, poi, quando i frutti di questo lavoro vengono resi appetibili ai consumatori.
Secondo il barometro dei consumatori HDE, a novembre i tedeschi sono leggermente più ottimisti, ma al momento ci sono molti problemi che pesano sull'umore e sui portafogli e, in modalità crisi, si passa rapidamente al buon vecchio pilota automatico del nostro cervello.
È dimostrato che questo ci spinge a cercare cose che promettono un divertimento facile e veloce.
Forse questo è uno dei motivi per cui gli influencer di drink con sapori (pseudo) fruttati ottengono risultati migliori tra i giovani consumatori rispetto ai prodotti che stanno dietro (frutta e verdura), che devono prima essere lavati, a volte persino sbucciati, tagliati o altrimenti preparati? - si chiede Detleffsen - In questi tempi di crisi, penso: fatelo e basta".
"In primo luogo, rendete più facile per i consumatori conoscere e offrire i vostri fantastici prodotti freschi. In secondo luogo, se vi state chiedendo se la vostra idea non sia troppo folle, semplicemente fatelo. Avrete ancora tempo per riaggiustare la situazione. Oppure no".
In collaborazione con Fruchthandel Magazin