22 marzo 2017

Imballaggi ortofrutta. Lo scenario italiano e le presenze a Macfrut 2017

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Il mondo degli imballaggi riveste un ruolo fondamentale all'interno della filiera ortofrutticola e non solo per ciò che concerne la protezione e il trasporto dei prodotti ma sempre di più per quanto riguarda l’esposizione nei punti vendita e la comunicazione al consumatore finale.

L’Italia è sede di moltissime aziende che operano in questo settore e che hanno ormai raggiunto un grado di specializzazione elevatissimo, in grado di andare incontro alle tante esigenze della filiera, sempre più complesse e bisognose di soluzioni innovative. Molte di queste aziende operano in modo sempre più importante e consistente nei mercati esteri tanto da rappresentare un tassello fondamentale del “made in Italy” in tutto il mondo.

Plastica, cartone ondulato e legno sono i tre principali materiali utilizzati dalle aziende che producono imballaggi nel mondo dell’ortofrutta: un articolato universo che a sua volta si interseca con le differenti movimentazioni alle quali i prodotti ortofrutticoli freschi sono sottoposti. Dal trasporto dai campi fino alle centrali ortofrutticole, da queste ultime ai luoghi deputati alla vendita, siano essi i punti vendita della distribuzione moderna o i mercati all’ingrosso, le esigenze da dover soddisfare sono molte ed eterogenee.

Un esempio particolarmente calzante e che ben sintetizza l’evoluzione di un settore che fa dell’innovazione la sua leva principale, sono i molteplici tipi di packaging utilizzati nel confezionamento finale rivolto al consumatore e presenti soprattutto tra gli scaffali del reparto ortofrutta della grande distribuzione, dove il peso del libero servizio è imponente. Cestelli, vaschette e vassoi in plastica spesso abbinati a film estensibili, e ancora i sacchetti, cestelli in cartoncino, sacchi, confezioni con retine. Le soluzioni a disposizione della filiera sono moltissime, così come le aziende che vi operano.

Imballaggi per ortofrutta in cartone ondulato

Cartone Ondulato

Più o meno ogni anno si usano circa due miliardi di imballaggi primari per ortofrutta. Secondo Bestack, il consorzio che in Italia raduna circa il 95% delle aziende che producono imballaggi in cartone ondulato per l’ortofrutta, questo imballaggio ha ormai raggiunto una quota di mercato del 35% e una produzione di circa 600 milioni di pezzi annui.

È una tipologia di imballaggio molto flessibile che, secondo il Consorzio, ben si adegua ad una filiera che richiede sempre maggiore flessibilità, sia dal punto di vista espositivo sia in termini di trasporto e conservabilità. Proprio quest’ultimo aspetto è uno degli elementi cardine dell’ultima innovazione che Bestack ha presentato nel 2016 e che nel 2017 entrerà ancor di più nel vivo. Si tratta di “Attivo!”, un innovativo imballaggio in grado di aumentare la vita di scaffale di frutta e verdura di diversi giorni. Grazie alle sostanze naturali aggiunte all’imballaggio in cartone ondulato che contrastano la proliferazione dei microrganismi degradativi infatti, si stima possa portare ad un risparmio annuo di 90 milioni di euro e 115 mila tonnellate di prodotto salvate dallo spreco. Alla prossima edizione di Macfrut verranno presentati alcuni dati significativi circa l’utilizzo di questo innovativo imballaggio presso operatori della grande distribuzione.

Imballaggi per ortofrutta in plastica

Plastica

Il mondo degli imballaggi in plastica nel comparto ortofrutticolo si divide in due grandi gruppi: quello delle cassette in plastica “a perdere” e quello delle cassette “a rendere”.

Secondo i dati forniti dal Conip, il Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica, circa 50 aziende aderiscono al primo sistema delle casse “a perdere” e producono nel complesso, circa 130 tipologie di imballaggi differenti, a seconda degli usi e utilizzi nei vari anelli della filiera. 84 mila tonnellate di materiale plastico con cui vengono prodotti circa 350 milioni di cassette all’anno che al termine del loro ciclo di vita entrano nelle oltre 130 piattaforme di riciclo, consentendo al 73% delle casse “a perdere” di essere riutilizzate per produrre ulteriori nuove casse.

eurepack_macfrut

Il mondo degli imballaggi “a rendere” è invece rappresentato dagli imballaggi in plastica riutilizzabili di due tipologie, quelle a sponde fisse e quello a sponde abbattibili. EURepack (European Reusable Packaging & Reverse Logistics Consortium) è il Consorzio attivo in tutti i settori del largo consumo che promuove la diffusione degli imballaggi riutilizzabili in sostituzione di quelli “a perdere”. Ad esso aderiscono realtà che operano nel segmento del pooling, della produzione e della logistica ma anche istituzioni e organizzazioni ambientaliste che unite promuovono l’utilizzo di questo sistema mettendo in evidenza la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente grazie all’utilizzo di materiale riutilizzabile e l’abbassamento dei costi di trasporto, grazie alla struttura compatta delle cassette che riduce il loro ingombro. Anche in questo caso le cassette vengono poi riciclate per produrne altre giunte a fine vita.

Secondo EURepack, gli imballaggi riutilizzabili trovano la loro maggior diffusione proprio nel mondo della grande distribuzione ed in particolare all'interno della filiera ortofrutticola dove l’indice di utilizzo supera il 50%. Ed anche in questo caso le soluzioni innovative non mancano, tutte indirizzate a rendere l’esposizione dei prodotti ortofrutticoli sempre più attraente.

Imballaggi per ortofrutta in legno

Legno

Il settore degli imballaggi di legno in Italia è costituito da circa 2.000 aziende, occupa stabilmente 10.000 addetti e genera un fatturato di 1,6 miliardi di euro. Uno dei suoi comparti è costituito da quello dei produttori di imballaggi per gli alimenti, all’interno del quale l’ortofrutta gioca un ruolo fondamentale. Secondo Assoimballaggi, l’Associazione Nazionale delle Industrie di imballaggi di legno, pallet, sughero e servizi logistici, le aziende produttrici di cassette di legno per ortofrutta in Italia sono circa 200: si tratta di un comparto dove vi lavorano 2000 addetti e che nel 2015 ha prodotto 238 mila tonnellate di cassette, equivalenti a circa 340 milioni di pezzi, considerando il peso medio di una cassetta di legno pari a 700 grammi. Si stima che la produzione annua di cassette di legno in Italia generi un fatturato annuo di circa 200 milioni di euro e al contrario di altri comparti industriali in cui generalmente è il Nord del Paese ad essere dominante, in questo caso sono alcune regioni del Sud come ad esempio Puglia, Campania e Sicilia ad ospitare il numero maggiore di aziende che operano in questo specifico settore.

Per quanto riguarda le tipologie utilizzate nel comparto ortofrutticolo troviamo bins, cassette in legno e anche una piccola quantità quantità di pallet leggeri specifici per questo settore.

Se i bins vengono impiegati per il trasporto dei prodotti ortofrutticoli dal campo ai centri di stoccaggio, le cassette sono utilizzate invece per il trasporto dai centri di stoccaggio alla distribuzione fino al cliente finale nella GDO o nei mercati rionali. I pallet leggeri sono categorizzati come pallet a perdere non riutilizzabili per le loro caratteristiche di semplicità costruttiva adatte ad un solo utilizzo.

Gli imballaggi in legno, in particolare le cassette per ortofrutta, giunti a “fine vita”, possono essere raccolte e facilmente riciclate grazie a Rilegno, il Consorzio no profit nato a seguito del D.Lgs 22/97 (Decreto Ronchi) che detta le linee guida per la gestione dei rifiuti provenienti dagli imballaggi.


Le aziende del settore che parteciperanno alla prossima edizione di Macfrut (Rimini Fiera | 10-12 maggio 2017)

Fonte dati: Bestack, Conip, EURepack, Assoimballaggi-Federlegno
Fonte foto: www.conapil.it , www.postharvest.biz
Fonte elenco: catalogo online Macfrut aggiornato al 18/04/2017
Categorie: imballagi in cartone ondulato, imballaggi in plastica, imballaggi in legno e pallets – contenitori

 

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