Per il comparto della frutta secca, il 2017 si è aperto con un aumento delle movimentazioni a livello quantitativo, ma con un calo in termini di fatturato. I numeri relativi al primo trimestre, elaborati da Fruitimprese sulla base di dati Istat, parlano di un export che si è attestato sulle 13.861 tonnellate, rispetto alle 12.963 tonnellate del periodo gennaio – marzo 2016. Tuttavia, il fatturato è diminuito del – 5,7%, passato da 110,73 a 104,44 milioni di euro. Un’analoga situazione si registra per l’import. In questo caso, tra gennaio e marzo 2017 sono arrivate in Italia 53.141 tonnellate di frutta secca, ovvero l’8,5% in più rispetto alle 48.958 tonnellate del periodo gennaio – marzo 2016. In termini di valore, però, il fatturato è calato del – 15,2%, passando da 304,49 a 258,24 milioni di euro.
Per quanto concerne gli altri generi ortofrutticoli, l’export di frutta fresca cala leggermente nei quantitativi (- 2,9%) ma aumenta nel fatturato con un incoraggiante + 5%. In calo gli agrumi, sia nei quantitativi (- 19,5%), sia nel valore (- 9,7%). Buona la performance di legumi e ortaggi, che nonostante un calo dei quantitativi pari al – 13,8%, guadagnano nell’export un + 12,6% in termini di fatturato. Infine, in forte ripresa è l’export di frutta tropicale, che aumenta nei quantitativi (+ 19,6%) e nel fatturato (+ 7%). Per quanto riguarda l’import, esplodono le importazioni di agrumi, al + 48,9% in quantitativi e al + 43,2% in fatturato. Sostanzialmente invariate le importazioni di legumi e ortaggi (- 1,6%), ma molto più costose: + 24,5%. Per la frutta fresca, l’import si attesta invece sul + 9,3% in quantitativi e + 14,6% in valore, mentre per la frutta tropicale i dati registrano un + 9,8% in quantitativi e un + 7,5% in valore.