21 settembre 2022

In Eataly è rivoluzione, il 52% a Investindustrial

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Da poche ore è ufficiale: Investindustrial, il fondo di Andrea Bonomi, rileva il 52% di Eataly, il format ideato da Oscar Farinetti che prevede store in cui trovano spazio sia la vendita di prodotti, sia la presenza di ristoranti. A patto però che ci sia un denominatore comune, il made in Italy.

Che cosa prevede l'operazione

Si procederà con un'operazione mista: da un lato l'aumento di capitale per 200 milioni, dall'altro l'acquisto di un pacchetto di azioni da parte del Gruppo, il cui valore è al momento ignoto.

L'ingresso di Investindustrial in Eataly porta con sé anche un giro di poltrone: Nicola Farinetti, ossia l'attuale ad, diventa il presidente. A breve sarà annunciato il nome del nuovo amministratore delegato.

Obiettivo crescere ancora

Obiettivo dell'operazione è la crescita internazionale di Eataly: con l’aumento di capitale viene azzerato l’indebitamento finanziario netto della società, massimizzandone così la flessibilità finanziaria necessaria per l’accelerazione dell’espansione su scala globale.

“Le nuove risorse serviranno a supportare la crescita di Eataly in Italia e nel mondo – spiegano gli attori dell'accordo in una nota – valorizzandone la filosofia e il dna sostenibile, il sostegno continuo alle filiere agroalimentari locali e l’esportazione di prodotti di eccellenza, sia tramite l’espansione dei flagship store su scala globale, sia tramite lo sviluppo di nuovi formati. Serviranno inoltre ad acquistare il restante 40% del business di Eataly negli Stati Uniti, in linea con la strategia di crescita della società e di consolidamento del ruolo di ambasciatrice del food made in Italy all’estero”.

Il 48% resta ai soci storici

Ai soci storici, e cioè Eatinvest (di proprietà della famiglia Farinetti), la famiglia Baffigo-Miroglio e Clubitaly (Tamburi Investment Partners) resta dunque il 48% del capitale.

Il nuovo assetto prevede che la società Eataly sia comunque basata in Italia, dove è nata per mano di Oscar Farinetti nel 2003. Negli anni si è espansa fino a raggiungere quota 40 negozi con una presenza internazionale negli Usa, negli Emirati arabi, in Giappone e in Brasile.

Investindustrial punta al food

Investindustrial, che ha in gestione un patrimonio di 11 miliardi, ha già investito nel settore food 2,5 miliardi. Ha infatti puntato sul private label con i pelati di La Doria, sugli ingredienti con Csm Ingredients, Italcanditi, Hi-Food e Parker e sulla ristorazione con Dispensa Emilia.

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