L'assemblea del comitato trasporto siciliano, che include le principali aziende di autotrasporto siciliane coinvolte nel trasporto combinato strada-mare, ha constatato il disinteresse del governo nazionale sulle tematiche del settore.
I fondi Ets restino agli autotrasportatori
Nonostante i precedenti incontri con esponenti del governo regionale, sono evidenti due criticità principali: i fondi destinati al sea modal shift sono insufficienti e inferiori rispetto a quelli autorizzati dall'Unione Europea.
Ma non è finita qui: giungono notizie sull'utilizzo delle quote Ets. (Emission trading system) pagate dagli autotrasportatori, che potrebbero essere impiegate per l'acquisto di veicoli industriali per l'autotrasporto e per la riqualificazione green delle flotte navali.
In totale disaccordo con gli autotrasportatori siciliani, che richiedono che le quote siano destinate esclusivamente ad aumentare i fondi per il Sea Modal Shift.
L'agitazione dal 30 settembre al 4 ottobre
L'assemblea ha deliberato di proclamare il fermo dei servizi di trasporto con manifestazioni di protesta nei porti siciliani, agli ingressi autostradali e negli snodi ferroviari, a partire dalle 00:01 di lunedì 30 settembre fino alle 24:00 di venerdì 4 ottobre. In attesa di ottenere incontri con i governi nazionale e regionale per discutere le problematiche sollevate.
Il fermo potrebbe essere revocato solo nel caso in cui il Governo nazionale convocasse i rappresentanti del comitato prima della data di inizio della protesta e fornisse precisi impegni in merito alle richieste avanzate.
Fonte: Comitato trasporto siciliano