Un'indagine congiunta della Procura di Bologna e della Guardia di Finanza ha scoperchiato un presunto sistema di corruzione e autoriciclaggio che coinvolge gli ex vertici di Conad, Francesco Pugliese e Mauro Bosio.
L'inchiesta, che ha portato al sequestro di oltre 36 milioni e all'iscrizione nel registro degli indagati di nove persone, si concentra sull'acquisizione dei punti di vendita Auchan da parte di Conad nel 2019, un'operazione da oltre 700 milioni.
Il meccanismo delle false consulenze e il ruolo di Mincione
Secondo gli inquirenti, come riportato da Ansa, Pugliese e Bosio avrebbero orchestrato un complesso schema per ricevere ingenti somme di denaro da imprenditori, mascherate da pagamenti per false consulenze. Il fulcro del sistema era la Ramaf Srl, una società fiduciaria creata ad hoc per schermare i reali beneficiari dei pagamenti.
Tra gli indagati spicca il nome di Raffaele Mincione, manager e broker già coinvolto nel processo vaticano sulla compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra. Mincione è accusato di aver versato 11,3 milioni alla fiduciaria, ufficialmente per attività di consulenza mai svolte.
L'acquisizione di Auchan sotto la lente d'ingrandimento
L'indagine ha gettato ombre sull'operazione di acquisizione dei punti di vendita Auchan, sospettata di essere stata influenzata dal sistema corruttivo. Secondo gli inquirenti, riferiscono Ansa e Sole 24 Ore, le false consulenze sarebbero state la contropartita per favorire l'ingresso di Mincione nell'affare.
In particolare, Mincione avrebbe ottenuto il 46% delle quote della Time&Life, la società veicolo che ha rilevato i punti di vendita Auchan, pagando un prezzo simbolico di un euro. Conad, invece, si è ritrovata con una quota di minoranza del 5%.
Conad parte lesa, indagini in corso e dettagli sui flussi finanziari
La denuncia che ha dato il via all'indagine è partita nel 2022 dai legali rappresentanti delle cooperative Conad Nord Ovest e Conad Centro Nord. Il Consorzio nazionale Conad ha dichiarato di essere parte lesa nel procedimento, dissociandosi dalle condotte contestate ai suoi ex dirigenti.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno permesso di ricostruire i flussi finanziari legati alle presunte attività illecite. I fondi sarebbero stati impiegati in diverse attività di investimento, con l'obiettivo di ostacolare la ricostruzione della loro provenienza.
L'inchiesta è ancora in corso e gli inquirenti stanno proseguendo le indagini per fare luce su tutti gli aspetti della vicenda e individuare eventuali ulteriori responsabilità.