Area espositiva più grande, conferenze, workshop e una maggior possibilità di scelta per i tanti delegati, oltre 230, che sono arrivati da più di 20 paesi del mondo. Sono alcuni dei punti salienti che hanno caratterizzato quest’anno l’edizione di Fresh Produce India, organizzata da Asiafruit Magazine in collaborazione con il gruppo SCS, che si è svolta a Mumbai, capitale dello stato del Maharashtra in India, il 26 e 27 aprile.
Molti i temi trattati, che hanno consentito ai partecipanti di comprendere le caratteristiche salienti che contraddistinguono il mercato indiano, dal punto di vista produttivo, distributivo e dei consumi di frutta e verdura.
Canali distributivi. L’importanza del dettaglio tradizionale
Per comprendere il mercato indiano è necessario prendere consapevolezza del ruolo, fondamentale, che ricopre un po’ in tutto il paese il dettaglio tradizionale.
Nel suo intervento, per esempio, Parth Karvat, direttore dell’azienda di importazione Yupaa International, ha sottolineato come le piccole, ma ben organizzate, bancarelle di frutta e verdura, siano ancora oggi un canale fondamentale che veicola fortemente i consumi di frutta e verdura nel paese, mentre la distribuzione moderna non ha ancora conquistato spazi e quote di mercato importanti.
Anche le piccole botteghe a conduzione familiare rivestono in India un ruolo fondamentale nel veicolare i consumi di frutta e verdura, tanto che due operatori come Zespri e Adani Agrifresh hanno mostrato durante il congresso materiali ad hoc che hanno realizzato per queste piccole realtà che continuano a basare parte del loro successo sullo stretto rapporto di fiducia che hanno, spesso da generazioni, instaurato con i loro clienti.
Insomma, la grande distribuzione in India certamente crescerà in futuro, ma la strada da percorrere è ancora molto lunga, anche perché si trova a dover affrontare due problemi rilevanti che ne stanno limitando la penetrazione e lo sviluppo: la realizzazione di sistemi di stoccaggio e logistici efficienti, nonché il nodo degli affitti dei locali, oggi dai prezzi ancora molto elevati.
Importazioni. La grande crescita delle mele
Negli ultimi 10 anni l’India è diventato uno dei principali importatori mondiali di mele (da Usa, Cina e Cile, ma crescono le importazioni anche da Nuova Zelanda e Europa), tanto da diventare il più importante nel mercato asiatico, posizionandosi all’ottavo posto nella classifica mondiale.
A questo bisogna aggiungere come negli ultimi due anni sia al contempo cresciuta anche la disponibilità dal punto di vista varietale di mele presenti nel mercato indiano, al punto che anche nei più piccoli villaggi rurali ora è possibile scegliere tra quattro diverse varietà.
C’è fermento, quindi, tra i paesi importatori: non a caso, durante il cocktail di benvenuto, il presidente delle Fiandre Geert Bourgeois ha promosso l'alta qualità di mele, pere e altri prodotti che il Belgio ha da offrire al mercato indiano, o ancora IG International, importatore con sede a Mumbai, ha lanciato il proprio marchio di kiwi (IGKiwi) alla presenza Jaime Gonzalez, consigliere per il Cile per gli affari agricoli in India e Carolina Vasquez, commissario per il commercio cileno.
E per l’Italia ci sono opportunità? Ne abbiamo parlato con Chris White, managing director di Fruitnet Media International (vedi qui).
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Fonte news: Asiafruit Magazine, articolo di Gabrielle Easter | Credit foto: www.facebook.com/freshproduceindia/