Si è tenuta martedì una video-conference fra gli operatori di Fedagromercati, il presidente Valentino Di Pisa e l’on. Salvatore De Meo, eurodeputato del Ppe per parlare della realtà dei mercati all’ingrosso e del loro riposizionamento all'interno del sistema agroalimentare italiano ed europeo. Dopo la sua partecipazione all'assemblea di luglio della Federazione, l’on. De Meo ribadisce la sua vicinanza agli operatori grossisti ed il suo impegno a declinare concretamente un progetto di rinnovamento e razionalizzazione dei Mercati, i quali sono attori necessari per la valorizzazione delle produzioni nazionali, la tracciabilità dei prodotti, la formazione del prezzo, creando condizioni di sicurezza e trasparenza sia nei confronti dei produttori sia dei consumatori.
Salvatore De Meo afferma che è necessaria una nuova classificazione dei Mercati di ogni stato membro, dando le giuste definizioni e specificando le funzioni di ogni realtà con l’obiettivo di individuare le priorità assolute ed indirizzare le risorse a disposizione ad un numero più ristretto di soggetti, comprendendo anche altri attori che gravitano nella sfera dei Mercati quali la produzione. Tutto questo va affrontato sia su piano nazionale sia un tavolo di confronto europeo coinvolgendo gli amministratori delle piattaforme e le altre associazioni europee con il sostegno degli europarlamentari come ad esempio Paolo De Castro.
Valentino Di Pisa ringrazia l’on. De Meo della sua disponibilità e concorda assolutamente che avere una voce unica e solida insieme agli enti gestori ed a Italmercati è il punto da cui partire per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Durante la riunione sono intervenuti anche i rappresentanti delle Fedagro territoriali, i quali hanno evidenziato le problematiche locali ed hanno dato nuovi e diversi spunti legati alla categoria nel suo complesso: il rapporto con la Gdo e la crescita dei negozi di vicinato; la collaborazione con gli enti gestori; le relazioni con le amministrazioni comunali e regionali; interventi di riqualificazione e modernizzazione delle infrastrutture; il cambiamento dall'orario notturno a quello diurno; l’offerta di nuovi servizi ai clienti; il cambiamento culturale degli operatori stessi; la funzione sociale di riabilitazione ed inserimento professionale degli operatori grossisti a favore di lavoratori e manodopera; la difficoltà del ricambio generazionale.
Tre direttrici di sviluppo
In conclusione si possono evidenziare tre principali direttrici su cui ripensare ad un piano strategico dei Mercati. Per primo, la necessità di dare nuova vivacità alla categoria e riaffermare il ruolo di queste realtà come strutture a servizio della filiera fra la produzione agricola ed i consumatori finali, come è stato dimostrato durante il lockdown, dimostrando la loro funzione pubblica attraverso una campagna di promozione della categoria insieme agli enti gestori ed a tutte le personalità, politiche e non, che si rendono portatore degli interessi degli operatori nei confronti dell’opinione pubblica.
Secondo, una nuova classificazione e razionalizzazione dei Mercati in base alle funzioni rilevanti di ogni realtà, quelle primarie e secondarie, creando hub logistici che si riferiscono ad un territorio regionale o intra-regionale anche con minore impatto ambientale, minor consumo e ripresa stagionalità mettendo a sistema tutti gli attori del mercato.
Non meno importante, l’inserimento dei Mercati e delle aziende nelle politiche agricole comuni a fronte del loro ruolo di congiunzione con gli altri soggetti del sistema agroalimentare europeo, seguendo alcuni principi fondamentali per l’UE, come la sostenibilità ambientale, la ricerca, la digitalizzazione. Ancora, i Mercati possono rappresentare dei soggetti centrali all'interno della strategia Farm to fork e del New Green deal grazie al loro legame con la terra e con il territorio, intercettando le esigenze del consumatore laddove l’ortofrutta è indispensabile per la salute e la sicurezza alimentare.