Se nei mercati all’ingrosso della Germania - in particolare i siti di Berlino, Monaco e Amburgo – c'è una ricca presenza di prodotti italiani – dagli agrumi alle pere e soprattutto gli ortaggi ma non i pomodori – in Francia - tra Parigi e Lione - il paniere tricolore è più limitato e generalmente concentrato su alcune varietà di pere e ortaggi selezionati, come il radicchio. In entrambi i Paesi si sente la concorrenza spagnola.
Questo l’esito dell’analisi dei listini riportati dall'Osservatorio prezzi e tariffe del ministero delle Imprese. I dati forniscono una panoramica delle dinamiche di mercato, mostrando come gli esportatori italiani debbano affrontare una competizione diversa, ma sempre agguerrita, nei due paesi.
A Berlino, Monaco e Amburgo oltre le arance esportiamo i kiwi
Le arance bionde italiane (calibro 6) a Berlino e Monaco quotano 1.75euro il chilo mentre i Kiwi (120-130 grammi) a Berlino quotano 3.33 euro il chilo per il prodotto alla rinfusa, mentre a Monaco si attesta a 3 euro. Amburgo riporta un prezzo più alto: 3.25 euro.
Mele e pere italiane in Germania
Sono italiane le mele Granny Smith (70-80) e Mele Stark Delicious (80-85): entrambe le varietà sono vendute a 1.35 euro il chilo ad Amburgo. Vediamo le pere con la varietà Abate Fetel (70-75). A Berlino, il prezzo è di 3 euro il chilo per il formato monostrato (16 pezzi), la quotazione è leggermente superiore rispetto a Monaco, dove le pere italiane si vendono a 2.73 euro. Ad Amburgo la tariffa cambia di pochi cent: 2.90 euro.
Capitolo pere William (70-75): nei vari mercati tedeschi il prezzo oscilla tra 2.10 euro a Berlino e 2.70 a Monaco. In questo ultimo mercato si vende la varietà Conference di origine tedesca a 1,60 euro il chilo.
Buona presenza degli ortaggi italiani: cavolfiori, carciofi, ma pomodori spagnoli e olandesi
Al mercato di Amburgo sono in vendita diversi ortaggi italiani. Vediamo i prodotti. Il cavolfiore bianco si vende a 0,98 euro il chilo, radicchio tondo rosso a 2,38 euro il chilo, spinaci ricci a 2,80. In questo mercato i cavoli cappucci bianchi sono tedeschi e si vendono a 0,63 euro il chilo mentre le cipolle tonde dorate sono spagnole con quotazione di 0,47 euro il chilo.
Capitolo pomodori con i tondi lisci rossi a Grappolo spagnoli a 1,50 euro il chilo, i ciliegini medi sono olandesi e si vendono a 3,20 euro. Restiamo sui pomodori ma al mercato di Berlino con stessa origine e quotazione per il Grappolo. Nella capitale tedesca si vendono i carciofi italiani, la varietà Violetto senza spine a 0,95 euro il capolino.
Al mercato di Monaco anche zucchine, fagiolini e melanzane italiane
Nel mercato bavarese è più ricca la presenza italiana. I carciofi vedono una quotazione leggermente più alta (0,3 cent), sono presenti le carote (1 euro il chilo). Il cavolfiore bianco a 0,95, i fagiolini a 5,5 euro mentre le melanzane a 1,50 euro, lo stesso prezzo delle zucchine scure. Infine il radicchio tondo rosso a 2,67 euro. Questo il panorama degli ortaggi italiani mentre i pomodori a grappolo sono sempre spagnoli.
Il mercato francese con meno prodotto italiano
Nei mercati all’ingrosso francesi la presenza dei prodotti italiani è minore. A Parigi e Lione gli agrumi sono spagnoli. In particolare a Lione le arance bionde (calibro 6) quotano 0,80 euro al chilo mentre i limoni variano, secondo la qualità, da 1 a 1,40 euro il chilo. Nell’osservatorio manca un riferimento al prodotto italiano.
Il discorso cambia con le pere dove c’è una chiara presenza italiana con la varietà Abate Fetel che registra quotazioni da 2,2 a 3 euro il chilo. Il prodotto francese è rappresentato dalla Decana a 2,80 euro il chilo.
A Parigi sul fronte degli ortaggi rispetto alla Germania la presenza italiana è minore. C’è il radicchio rosso tondo che quota 3,2 euro e il prezzemolo a 2,80 euro il chilo. Cavoli, patate e cipolle sono francese, i fagiolini marocchini.
Capitolo pomodori: Grappolo dal Marocco e dalla dalla Spagna presente anche con il Ciliegino e le zucchine (scure calibro 14/21 a 1,2 euro). Spagnoli anche i peperoni quadrati che raggiungono una quotazione da 3,6 euro il chilo.
Insomma, nei mercati all'ingrosso è ben presente la Spagna, competitore robusto. L'Italia va forte in Germania, qui l'ortofrutta nazionale viene apprezzata.