Martedì scorso i deputati europei hanno stabilito di destinare oltre un miliardo del Fondo di solidarietà Ue a sostegno degli interventi di recupero in cinque Paesi a causa delle gravi inondazioni del 2023. Il pacchetto è stato approvato con 632 voti a favore, sette voti contrari e tre astensioni.
Gli aiuti del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsue) ammontano a 1.028.541.689 euro e saranno distribuiti fra Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia.
Nello specifico, per quanto riguarda il nostro Paese, 378,8 milioni saranno destinati alla regione Emilia Romagna a seguito dei danni causati dalle alluvioni del maggio 2023 e altri 67,8 milioni alla regione Toscana in relazione alle alluvioni di ottobre e novembre dello stesso anno.
428,4 milioni andranno alla Slovenia per far fronte alle conseguenze delle inondazioni del mese di agosto. Per lo stesso motivo, l'Austria riceverà 5,2 milioni mentre alla Grecia sono riservati 101,5 milioni per sostenere gli sforzi di recupero dopo le inondazioni di settembre.
Alla Francia saranno concessi 46,7 milioni per i danni causati dalle inondazioni nella regione Hauts-de-France del novembre 2023.
L'assistenza del Fsue coprirà parte dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero, tra cui la riparazione delle infrastrutture danneggiate, la salvaguardia del patrimonio culturale e le operazioni di bonifica.
Per i deputati, un bilancio da ampliare
Nel testo approvato, i deputati esprimono la loro “più profonda solidarietà a tutte le vittime, alle loro famiglie e a tutti le persone colpite dalla distruzione delle inondazioni in questi Paesi, nonché alle autorità nazionali, regionali e locali coinvolte negli sforzi di soccorso”.
Inoltre, sottolineano il “numero crescente di catastrofi naturali gravi e distruttive in Europa” e ritengono che “il bilancio del Fsue o il suo equivalente dovrebbe essere ampliato in vista dell’imminente proposta della commissione sul nuovo Quadro finanziario pluriennale”.
Dalla sua istituzione nel 2002, il Fsue ha mobilitato oltre 8.6 miliardi per 130 catastrofi (110 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri (più il Regno Unito) e in quattro paesi in via di adesione (Albania, Montenegro, Serbia e Turchia).
Fonte: Europal.europa.eu