16 dicembre 2015

Insalata Iceberg. Stagione difficile in Spagna

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Il raccolto dell'insalata Iceberg in Spagna quest’anno è stato fortemente influenzato dalle temperature particolarmente alte delle ultime settimane, secondo quanto riporta l'Associazione dei produttori-esportatori di frutta e verdura di Murcia (Proexport).

Il sud-est della Spagna, ed in particolare le zone intorno a Murcia, Almeria ed Alicante – in questo momento le aree più importanti per la produzione di Iceberg in Spagna – hanno visto ritardare l'inizio della campagna tra i 7 e i 10 giorni e, poiché il peso dei cespi risulta più leggero del solito, fino alla settimana 52 l'offerta sarà più contenuta.

Dall'inizio della stagione, e fino alla settimana 48, l’export di insalata Iceberg è stato di circa 46.000 tonnellate, pari al 6% in meno rispetto all’anno scorso. Quasi certamente anche il periodo che va dalla settimana 49 alla 52 registrerà lo stesso calo. Nel complesso l’offerta prevista dovrebbe attestarsi intorno al 7% in meno, ma potrebbe ulteriormente abbassarsi anche del 15% in funzione dei severi controlli di qualità necessari per soddisfare gli standard dei supermercati.

Secondo le rilevazioni pubblicate dalle stazioni meteorogiche statali Aemet, l’autunno 2015 si sta rivelando, insieme a quelli delle annate 2006, 2009 e 2014, il quarto più caldo di questo secolo. A questo bisogna poi aggiungere anche il dato relativo alle precipitazioni, del 40% inferiore rispetto alle medie dal 2000 a oggi. La combinazione fra temperature alte, minor ore di sole e temperature notturne più basse, ha fatto sì che le foglie non si siano sviluppate a dovere. Per questo la qualità ha sofferto e, soprattutto, il peso per cespo si è ridotto dai normali 500 grammi a 350-400. La resa inferiore per ettaro e gli scarti risultanti dalla selezione hanno come conseguenza costi di produzioni più elevati che fanno temere perdite per i produttori.

Solitamente, durante le festività natalizie, la richiesta di insalata Iceberg cresce, anche del 20%. Produttori e commercianti sperano che domanda e offerta possano trovare il giusto equilibrio, fattore che non si è verificato a inizio stagione, quando a causa delle alte temperature i quantitativi raccolti hanno superato la capacità di assorbimento da parte del mercato. Allora le quotazioni crollarono ed i prezzi raggiunsero livelli minimi, intorno a 2.40 euro/3.00 euro per un collo da 10 cespi.

Credit news: Fruchthandel Magazin. Credits Foto: Frutasolivar.com

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