16 novembre 2018

Il miracolo Italfrutta Distribuzioni: crescere a due cifre negli anni della crisi

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Vendere frutta fa guadagnare e moltiplicare gli investimenti. Lo hanno sperimentato sul campo Sandro Todaro e Umberto Musso, il primo amministratore ed il secondo responsabile commerciale di Italfrutta Distribuzioni Srl, che dal 2014 (inoltrato ci tengono a precisare) ad oggi sono passati da 500mila a 6 milioni di euro di fatturato. Un bel balzo. Sono infatti addirittura al 21° posto nella classifica stilata dal Sole24Ore delle 350 aziende con maggiore crescita in Italia.

I due giovani – Sandro laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e Umberto in Management alla Bocconi – hanno portato innovazione nel business all'interno dei mercati generali di Milano. “Siamo partiti con dei dubbi: eravamo debuttanti in un mercato in flessione e con società storiche che avevano chiuso i battenti”.

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Sandro Todaro e Umberto Musso

La coppia imprenditoriale però  al momento di rilevare la concessione vantava già un curriculum vitae ortofrutticolo, iniziato a scrivere già alle scuole superiori: “Ai tempi del liceo ci occupavamo di attività di mediazione in questo mondo, poi ciascuno ha intrapreso il suo percorso accademico – ricorda Sandro -. Umberto poi mi ha invitato a Milano e abbiamo cercato di ottimizzare il nostro interesse iniziando a fare acquisti all'estero per altre società”. Infine il grande passo: “Siamo stati fortunati perché non avevamo tanti capitali, ma ci è stato dilazionato il pagamento per rilevare la concessione”.

Questi gli inizi, ma la ricetta del successo? Oltre ad un investimento estetico sugli uffici con una migliore illuminazione ed il restyling del logo, hanno investito in comunicazione. In questo caso nell'universo social: “Il settore del mercato all'ingrosso è quasi fermo dal punto di vista dell'evoluzione tecnologica, noi abbiamo creato le nostre pagine Facebook e pubblicizzato così la nostra attività”.

Risorse spese bene: “Un gran riscontro, sono arrivate numerose proposte di collaborazione e si è creato un network importante. Poi una forte presenza all'estero, alle fiere di settore”.

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Non manca il classico pizzico di fortuna che si è tradotto in una partnership con il marchio internazionale Dole: “Seguono delle politiche restrittive nell'acquisizione di nuovi clienti, ma siamo risultati quelli giusti per loro. Non avevano un referente all'interno del mercato, noi ora ci possiamo ritenere un piccolo punto di riferimento per banane, ananas ed esotico“.

I punti sono stati conquistati in un tempo lampo e le prospettive di crescita sono ampie: “Siamo cresciuti ogni anno del 30-40%  e puntiamo a chiudere il bilancio 2018 a 8 milioni e poi arrivare nel primo quinquennio, quindi nel 2019, a toccare i 10 milioni di euro“.

Oltre la crescita del bilancio Sandro e Umberto puntano ad ampliare i servizi. Ad iniziare dalla consegna a domicilio: “Dobbiamo risolvere il problema dell'ultimo miglio, ci sono gli ostacoli, in alcune zone, all'accessibilità. Il format è legato anche allo sviluppo dell'e-commerce”.

Poi riflettori puntati all'estero, anche con il cambiamento degli orari da notturni a diurni: “Sul tema abbiamo fatto un sondaggio tra gli operatori che si sono espressi positivamente. Io conosco il mercato di Barcellona– sottolinea Sandro – dove puoi arrivare prendendo l'areo delle 6 da Milano, sbrigare le tue faccende e ripartire alle 16. È molto più comodo e gli stranieri  ormai sono orientati verso quella location. In Italia con gli stranieri lavora molto bene Padova che ha la dogana interna e relazioni forti con il mercato dell'Europa dell'Est. Vista l'erosione dovuta alla Grande Distribuzione bisogna puntare oltre i confini nazionali”.

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