27 marzo 2020

Italia Ortofrutta scrive a Bellanova

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Italia Ortofrutta Unione nazionale ha inviato alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

Onorevole Signor Ministro,
desideriamo prima di tutto ringraziare Lei e tutti gli Uffici del ministero per il grande lavoro che state facendo in questo particolare momento che il Paese sta vivendo.
Italia Ortofrutta Unione Nazionale e le 140 Organizzazioni di produttori associate sentono la vicinanza delle Istituzioni e della pubblica amministrazione e danno atto del tangibile lavoro di squadra che si sta facendo per trovare soluzioni utili al settore in questa complessa situazione.

Il settore ortofrutticolo in queste prime settimane sta reagendo bene alla crisi. A parte qualche comprensibile difficoltà le nostre Op ci segnalano un quadro mercantile e commerciale gestibile e comunque migliore rispetto ad altri settori agricoli e non agricoli che stanno soffrendo di più per il rallentamento dell’economia.
Tuttavia con la consueta diligenza, senza allarmismi e al solo fine di predisporre per tempo eventuali strategie di difesa è nostro dovere segnalare che il settore inizia a registrare i primi segnali di difficoltà.

Si rileva una preoccupante stagnazione del mercato per prodotti come le fragole e si acuiscono le difficoltà legate alla logistica e alla carenza di manodopera necessaria anche per effettuare le attività di campo tra le quali la raccolta. Temiamo che tali difficoltà si possano estendere anche alle altre produzioni primaverili-estive che da qui a pochi giorni entreranno in produzione.
Le chiediamo pertanto di prevedere nel pacchetto delle richieste che l’Italia farà alla Commissione europea anche la possibilità di un ritiro straordinario dal mercato di prodotti ortofrutticoli con risorse aggiuntive a quelle degli attuali programmi operativi.
Il modello di sostegno da seguire potrebbe essere quello dei ritiri straordinari del 2011 per l’emergenza sanitaria dovuta alla contaminazione di Escherichia Coli con il quale fu estesa la possibilità di ritirare i prodotti – per il tramite delle Op – anche ai produttori non associati definendo adeguate indennità di ritiro per il prodotto da destinare prioritariamente alla distribuzione gratuita ma anche utilizzando gli strumenti della raccolta verde e della mancata raccolta.

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