Niente allarmismi. È il monito di Italia Ortofrutta in merito al nuovo regolamento delegato sull’ortofrutta che minaccerebbe mettere in seria difficoltà le organizzazioni di produttori e loro attuale assetto. “Tale notizia, a nostro avviso ingiustificata, ha creato molto allarmismo e confusione nel settore” afferma in una nota Italia Ortofrutta che precisa come il nuovo regolamento, che entrerà in vigore a metà 2016, “avrà effetti per i programmi operativi decorrenti dal 2017 e non comporta alcuna restrizione o limitazione rispetto all’attuale regolamentazione”.
Per quanto riguarda le criticità emerse – la delega alla fatturazione e la rendicontazione dei costi del personale – Italia Ortofrutta comunica che “sulla prima tematica abbiamo interessato direttamente il Ministro ed abbiamo avuto rassicurazione che a giorni sarà emanato un provvedimento di proroga di un anno”.
Per quanto riguarda la rendicontazione del costo del personale “va chiarito che il futuro regolamento non prevede alcun aggravio o maggiore penalizzazione rispetto alle regole attuali. Su questo tema dobbiamo tuttavia registrare un autogol del sistema amministrativo regionale che intempestivamente ha sollevato a Bruxelles aspetti procedurali che più opportunamente avrebbero dovuto essere discussi e vagliati in sede nazionale”. Su quest’ultimo aspetto Italia Ortofrutta avvisa di aver illustrato al Ministero proposte per individuare “le soluzioni più opportune che possano consentire di mantenere anche per il futuro la rendicontabilità della spesa ovviando a possibili restrizioni o penalizzazioni per le OP”.
Sempre secondo italia Ortofrutta gli allarmismi e i timori che si sono diffusi negli ultimi giorni “vanno a discapito di tutti” così come le divisioni esistenti nel mondo dell’ortofrutta. “Procedere in ordine sparso non fa che ridurre la consapevolezza delle Istituzioni verso l’ortofrutta come abbiamo avuto modo di rilevare anche dall’attuale campagna istituzionale di promozione dell’agroalimentare italiano in onda sui media in questi giorni che nella vetrina dei prodotti DOP/IGP vede proprio l’ortofrutta come grande assente”.