Sono tre le novità emerse dopo l'ultima seduta del Comitato di Gestione di Italmercati, la Rete che riunisce i principali Mercati Agroalimentari d'Italia. La prima riguarda propio il numero del network che ora raggiunge le 10 unità con l'ingresso ufficiale anche del MAAS di Catania.
Secondo Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati si tratta di un “passo che rafforza la Rete nella sua capacità di sostenere le istanze delle grandi strutture italiane, ma pure per la stessa città di Catania, che ha voluto scommettere ed impegnarsi su criteri innovativi di gestione di servizi qualificanti, di rappresentanza di interessi diffusi, di sviluppo di importanti risorse”.
Con l'adesione del Mercato di Catania il network ora rappresenta circa 4 milioni di tonnellate annue di movimentazione di merci quotate e scambiate, circa l’80% dei volumi nazionali. Un numero che consente a Itamercati di portare definitivamente avanti un altro progetto che da tempo vuole perseguire, vale a dire quello rilevare e diffondere in proprio i dati sull'andamento dei prezzi all'ingrosso degli alimenti freschi, come pesce e frutta e verdura, per esempio. Per far questo Italmercati si dice quindi pronta a partire con “sistemi, reti e applicativi da sviluppare in sinergia con la regia dei due Ministeri competenti – MIPAAF e MISE – per superare definitivamente le poco gloriose pagine trascorse di “Infomercati” e la confusa indeterminatezza di certe rilevazioni di parte”.
L'ultimo tema affrontato dal Comitato di Italmercati, il nodo della valorizzazione all’estero dell’avanzato know how tecnologico ed organizzativo degli agromercati italiani. “Si tratta di un’altra grande iniziativa e di un progetto molto ambizioso – conclude Pallottini – che vuol rilanciare l’Italia in un peculiare ambito delle infrastrutture intelligenti, dei servizi all’impresa, delle reti ad alta tecnologia, dell’internazionalizzazione. Stiamo costruendo questa sfida giorno per giorno in accordo con MISE e ICE per valorizzare al massimo esperienze e capacità italiane in un settore fino ad oggi poco battuto, ma assolutamente strategico per la penetrazione dei mercati stranieri non solo con gli alimenti del “Made in Italy”, ma anche con sistemi avanzarti per stoccarli, refrigerarli e distribuirli nei quadranti internazionali emergenti più redditizi”.