Dopo due anni di fruttuosa collaborazione, l’Op Joinfruit di Verzuolo e il Consorzio Ramassin del Monviso – Valle Bronda hanno siglato il nuovo accordo commerciale per la promozione e commercializzazione del ramassin, piccola susina blu-violetta presidio Slow Food ed eccellenza del territorio saluzzese.
Il primo accordo di collaborazione è partito nel 2021 con un duplice obiettivo: espandere il mercato di questa caratteristica coltivazione della Valle Bronda e Valle Po, attivando nuovi canali nella Gdo, e tutelare i produttori del Consorzio che, con il loro lavoro, salvaguardano un prodotto unico, la cui particolarità è espressione del territorio in cui nasce.
Il nuovo accordo commerciale va a confermare questi due fondamentali obiettivi: Joinfruit si impegna a riconoscere ai produttori un prezzo minimo garantito e ad assicurare una politica commerciale e di prezzo che gli assicuri una soglia remunerativa, così come a portare avanti una promozione mirata, che possa valorizzare il ramassin non solo in Piemonte, ma anche in altre Regioni d’Italia. Infatti, in molti ancora non conoscono questa susina dall’intenso aroma e con gradi Brix raggiunti a maturazione molto elevati, ottima consumata fresca come snack, ma ideale anche per preparare dolci e pasticceria o trasformata in confettura, sciroppi, gelati e cioccolatini.
La raccolta del ramassin per questa stagione è partita in leggero anticipo e la produzione, anche se non abbondante, si prospetta di ottima qualità, perché la rusticità della varietà ha fatto sì che non abbia risentito particolarmente delle avverse condizioni climatiche che si sono verificate in primavera.
Packaging ad hoc
Joinfruit si occuperà della commercializzazione, lavorando il prodotto nei magazzini di uno dei soci dell’Op, la Ponso Cooperativa Agricola di Saluzzo, con l’utilizzo di un packaging ad hoc che possa renderlo riconoscibile e identificabile con il territorio da cui proviene: “Abbiamo iniziato la commercializzazione del ramassin da una decina di giorni – commenta Stefania Mana, responsabile commerciale Joinfruit – e le aspettative sono buone, nonostante questa sia una stagione generalmente difficile per la frutta, sia per la crisi dei consumi, sia per il maggior stress sui frutti causato dai folli sbalzi climatici di quest’ultimo periodo. L’accordo con il Consorzio Ramassin del Monviso – Valle Bronda ha l’obiettivo di portare valore aggiunto al prodotto, mettendo insieme il lavoro prezioso dei produttori del Consorzio con l’esperienza della nostra Op: uniamo le forze per dare valore aggiunto al prodotto sulle catene della Gdo”.
“Proprio con la Gdo, che ci ha seguito in questi ultime due anni, stiamo lavorando con dei packaging alternativi molto interessanti, come nel caso dei cestini (da 250, 300 e 500 grammi) di polpa di legno chiusi da un film di mais (anch’esso totalmente compostabile) e resi riconoscibili da un’etichetta narrante con i loghi del Presidio Slow Food, del Consorzio Ramassin del Monviso – Valle Bronda, di Joinfruit e di Terres Monviso (brand creato per la valorizzazione dei prodotti del distretto saluzzese), quindi con una rintracciabilità significativa che racconta quanto stiamo facendo in questi anni per valorizzare il territorio. I principali mercati di riferimento sono quelli del Nord Italia, soprattutto Piemonte, Liguria e Lombardia: sui mercati di Milano e Verona, dove il ramassin è meno conosciuto, stiamo sperimentando anche dei piccoli test per far conoscere il prodotto a un più ampio pubblico di consumatori”.
L’opera di valorizzazione del ramassin è iniziata nel 2005, con la costituzione del Consorzio, e oggi (dopo una serie di importanti traguardi tra i quali il riconoscimento nel 2006 del ramassin come Presidio Slow Food, l’inserimento nel paniere dei prodotti a marchio PAT della Regione Piemonte e di quelli a marchio Terres Monviso), la prospettiva per il Ramassin del Monviso – Valle Bronda è quella del riconoscimento Igp.
“Il progetto Igp è molto ambizioso – spiega Dario Morello, presidente del Consorzio che raccoglie i produttori dei comuni di Brondello, Castellar, Pagno e della parte collinare di Saluzzo – ma confidiamo nella tenacia dei produttori e nella sinergia con associazioni ed enti pubblici per portarlo a compimento entro breve tempo, perché rappresenterebbe un importante traguardo per i produttori di questa coltivazione tradizionale così come un riconoscimento per il territorio saluzzese, un obiettivo che condividiamo con l’Op Joinfruit, da sempre attenta a iniziative che possano sostenere e valorizzare il nostro territorio”.
Conclude Bruno Sacchi, direttore di Joinfruit: “Il ramassin è un’eccellenza che merita di essere valorizzata, conosciuta e apprezzata da un pubblico sempre più ampio e la rinnovata sinergia con il Consorzio ci permetterà di dare a questa deliziosa susina la visibilità che merita, attraverso tutte le possibili iniziative commerciali e di marketing. Inoltre, come Op ci siamo impegnati a supportare e accompagnare le aziende socie del Consorzio che volessero certificarsi Global Gap, un percorso oggi assolutamente necessario per i produttori che desiderino ampliare la commercializzazione del loro prodotto”.
Fonte: Op Joinfruit