20 novembre 2017

Kiwi, dal Piemonte al Lazio volumi in calo del 50%

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È una campagna kiwi decisamente anomala quella in corso in queste settimane, caratterizzata da un drastico calo di prodotto a causa delle gelate della scorsa primavera. Difficile fare oggi una previsione sulle vendite, i produttori sono prudenti.

“Come previsto la quantità è molto bassa rispetto alla scorsa stagione” spiega, ad esempio, Giovanni Gullino direttore della omonima azienda piemontese che commercializza principalmente kiwi Hayward e in parte minore kiwi Green Light a polpa gialla ed esporta l'80% del prodotto in Paesi quali Spagna, Inghilterra, Stati Uniti e Canada. 

“Vediamo un abbassamento della produzione disarmante, consideriamo una mancanza di oltre il 50% rispetto alla scorsa stagione”. Una realtà decisamente peggiore rispetto alle previsioni che parlavano di calo del 14% e dettata da problemi quali “batteriosi, gelo, moria, cimice, peggio di così non poteva andare per questa coltura” chiosa Gullino.

Difficile fare previsioni oggi, spiega Gullino. “C’è una grande corsa da parte dei clienti ad accaparrarsi il prodotto e i prezzi sono tra i più alti  di sempre, nonostante questo non tutti i compratori si sono resi conto della situazione di calo drastico e credono che tra un po’ le celle saranno piene. Ma il prodotto non c'è e dovranno farsene una ragione”.

KiwiProduzione

Anche i produttori laziali dovranno fare i conti con cali drastici, come spiega Simone Spreafico, uno degli amministratori della omonima società specializzata nella produzione, commercializzazione e vendita di ortofrutta in diversi Paesi del mondo. Il kiwi, con circa 400 produttori concentrati per l'80% nell'area di Latina, rappresenta il 20% della produzione dell'azienda. “Il kiwi è sempre stato il nostro prodotto nazionale di punta ma quest'anno abbiamo il 50% di  prodotto in meno rispetto ad una annata normale”.  L'area laziale è stata la più colpita dalle gelate dello scorso marzo e questo ha provocato il forte calo di produzione. Una condizione che potrebbe ridurre la quota di kiwi che Spreafico destina all'estero attraverso il consorzio Origine, di cui l'azienda fa parte, che si occupa dei mercati del Far East. “Vendiamo il 50% della produzione di kiwi in Italia e il 50% all'estero ma viste le quantità di quest'anno dobbiamo ancora capire quanto destinare all'estero e quanto destinare al mercato italiano” spiega il titolare.

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