25 ottobre 2019

Kiwi Jingold: «Premia la distintività, cresce il mercato spagnolo»

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«C'è molto movimento, ci sono molti operatori, ogni anno la fiera si consolida sempre di più diventando sempre più internazionale». È soddisfatto Alessandro Fornari, direttore di Jingold, brand del Consorzio Kiwigold, presente a Fruit Attraction con lo stand all'interno dello spazio del CSO Italy. «Per noi è veramente utile essere qui sia per il mercato spagnolo che per altri mercati. Ci interfacciamo con i nostri fornitori e concessionari delle nostre varietà e inoltre ci sono molti operatori della grande distribuzione europea, è un'ottima occasione per incontrarli».

La collocazione temporale della fiera, inoltre, è ideale, sottolinea ancora Fornari, perché sebbene cada in un momento critico per chi si occupa di kiwi, essendo nel pieno della raccolta, è allo allo stesso tempo un momento nel quale si fanno programmi di produzione e di vendita. «Direi che per noi è un fiera imprescindibile».

Il focus di quest'anno di Jingold è stato quello di consolidare e sviluppare le novità già introdotte sul mercato, come il kiwi a polpa rossa o quello verde a marchio Bliss. «Non sono più novità diciamo mediatiche, ma ora con l'aumento delle produzioni devono consolidare le loro quote di mercato. È questo il lavoro che stiamo cercando di fare».

Jingold_FruitAttraction_2La Spagna per Jingold è diventata di anno in anno un mercato sempre più importante, per vari motivi. «Noi esportiamo in Spagna da diversi anni facendo piccoli passi di incremento delle nostre quote di mercato. In Spagna il consumo pro-capite di kiwi è molto alto, ma allo stesso tempo è un mercato molto competitivo. Quindi per noi è un successo, con un prodotto come il nostro che ha un posizionamento molto alto e dove la leva del prezzo non è così efficiente, riuscire a conquistarsi dello spazio. Cerchiamo di far valere la nostra distintività con le varietà nuove, con i kiwi a polpa gialla, ma soprattutto con il verde Bliss, della varietà Boerica®, che si posiziona al di sopra di quello Hayward, con il quale, invece, subiamo maggiormente la concorrenza di prodotti a prezzo più contenuto».

Per quanto riguarda la produzione italiana, quest'anno si preannuncia un calo dei volumi. «Dobbiamo fare i conti anche nel kiwi con situazioni climatiche difficili e patologie che riducono il potenziale degli impianti. Quindi c'è mancanza di prodotto sul mercato che coincide con una mancanza che è avvenuta anche nell'emisfero sud. La produzione italiana è più bassa del normale, quindi diventa ancora più sfidante questa stagione perché le aspettative dei produttori italiani sono elevate, anche se il mercato non è così flessibile nei prezzi, soprattutto quando può trovare nuove origini».

L'Italia, conclude Fornari, non fa più il mercato da sola per quanto riguarda il kiwi. «L'Italia produce circa 300mila tonnellate di kiwi, la Grecia è già a più di 200mila. Questo ci deve far riflettere su quale sia la strategia da adottare. Perché se non riusciamo più a essere competitivi con la leva del prezzo, avendo costi di produzione che non ce lo consentono, dobbiamo studiare leve alternative che sono la qualità e l'innovazione. È quello che con Jingold stiamo cercando di fare».

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