05 febbraio 2024

Kiwi Passion, quattro anni di ottimi traguardi

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Il Consorzio Kiwi Passion, fondato nel dicembre 2019, è giunto alla sua quarta campagna di commercializzazione, distinguendosi nel panorama agricolo soprattutto con il suo cavallo di battaglia, Red Passion, il kiwi a polpa rossa, e Gold Passion, varietà tardiva a polpa gialla, che anno dopo anno stanno dimostrando di essere  varietà con ottime caratteristiche qualitative.

Nicola Negri, presidente del consorzio, offre a myfruit.it un quadro di sintesi sulla stagione in corso, i benefici dell’aggregazione per chi aderisce, le caratteristiche salienti delle varietà brevettate, la presenza sui mercati globali e le prime prove di offerta in contro stagione da Argentina e Sudafrica.

Il Consorzio Kiwi Passion sta svolgendo un ruolo significativo nella valorizzazione del kiwi rosso. Quali sono i principali successi ottenuti finora?

Il consorzio è nato dalla sinergia di un gruppo di confezionatori con l’obiettivo primario di tutelare e sviluppare le varietà brevettate di kiwi rosso e giallo di cui sono licenziatari. Attualmente aderiscono 14 realtà e siamo presenti in Francia, Spagna, Italia e Grecia con il recente’ ingresso di due imprese da Portogallo e Italia.

In questi quattro anni, dopo i primissimi test del 2014, siamo riusciti a fornire in modo continuativo per l’intera campagna sia i mercati che le insegne primarie della Gdo. Il prodotto è stato molto apprezzato dal consumatore ed abbiamo feedback continui da parte dei nostri clienti che dopo averlo comprato la prima volta lo fanno diventare un prodotto costante nel carrello. Il Red Passion si sta affermando grazie anche alle sue qualità organolettiche. Una varietà dolce con note tropicali e con un’intensità di vitamina C quattro volte più alta rispetto all’arancia. Possiamo parlare di un buon riscontro sul mercato.

Quali sono i principali obiettivi del Consorzio Kiwi Passion?

Il nostro obiettivo principale è la valorizzazione del prodotto oltre la mera commercializzazione. Vogliamo garantire un prezzo significativo per ripagare gli importanti investimenti fatti dai produttori, assicurando nel contempo assistenza tecnica sia durante l’avvio dell’impianto che durante le fasi produttive.

Questo processo partecipativo di ricerca continua, con un manuale di coltivazione generale e assistenza tecnica direttamente negli areali del produttore, è essenziale per mantenere elevati standard qualitativi.

Perchè associarsi e aggregarsi a Kiwi Passion, cosa offre il consorzio ai suoi soci?

Si entra in un circuito che valorizza e promuove il prodotto, non ci si limita alla commercializzazione, per ottenere una remunerazione importante per il prodotto che può contare su una struttura tecnica di supporto in tutte le fasi dell’avvio e durante la campagna.

Il direttore del consorzio Nicola Negri

Si sta creando un valore per il presente e per il futuro. Sono 120 produttori in quattro Paesi europei e quest’anno si sono raccolte 1200 tonnellate di kiwi rosso e intorno a 700/800 della varietà gialla. Quest’ultima vede la presenza di altri concorrenti nel mercato, ma facciamo leva sul fatto di avere lo stesso brand sulle due referenze ed essere compresi negli scaffali. In questa campagna assicuriamo il prodotto fino a fine marzo, abbiamo iniziato la campagna ad ottobre, alla settimana 41, e copriamo così quasi sei mesi di offerta.

Quali sono i vostri principali mercati di riferimento?

Quelli europei anche per una questione di vicinanza, ma siamo presenti anche in Nord America – Usa e Canada sono buoni importatori – poi Messico e Brasile. Abbiamo fatto dei test a Singapore e Hong Kong cerchiamo di privilegiare e concentrarci su alcuni mercati per sviluppare il brand. L’Italia è un Paese molto ricettivo e stiamo costantemente aumentando le quote di mercato settimana dopo settimana grazie all’espansione fatta nelle catene della Gdo.

Come affrontare la sfida della shelf life e la produzione in contro stagione?

Abbiamo investito tantissimo in sviluppo e ricerca per garantire una conservabilità più ampia possibile. I test che abbiamo svolto hanno dimostrato che i frutti si conservano bene da ottobre fino ad aprile/maggio. Oggi non abbiamo le quantità necessarie, l’anno scorso ci siamo fermati a febbraio, ma siamo in grado di assicurare il prodotto per circa otto mesi e con quello di contro stagione possiamo arrivare se non a 12 almeno a 10 mesi.

Abbiamo, infatti, esteso la produzione in Sudamerica e Sud Africa. In particolare in Argentina e stiamo iniziando in Cile così da garantire la presenza sugli scaffali del nostro marchio per un periodo più lungo. Presto anche la California entrerà a far parte del nostro paniere di produzione.

Si parla tanto di sostenibilità e ci sono anche delle norme che penalizzano e allo stesso tempo incentivano le produzioni sostenibili.Cosa avete seminato e raccolto su questo terreno?

Abbiamo adottato pratiche agricole sostenibili, offrendo anche produzioni biologiche, ma la stessa varietà in modalità convenzionale ha poca necessità di trattamenti chimici. E’ resiliente.

Il nostro impegno verso la transizione ecologica si riflette anche nel packaging, dove abbiamo iniziato utilizzando plastica riciclabile e poi siamo passati al cartone sempre proveniente da materiali riciclati che caratterizza il 50% del nostro packaging.

Si tratta di una coltura che si sposa bene e trae giovamento dagli impianti agrovoltaici perché richiede maggiore ombreggiamento rispetto al kiwi verde. In questo modo si può investire nella produzione di energia e ridurre l’entità di investimento sul frutteto.
Abbiamo l’esperienza testata con le serre fotovoltaiche e non c’è grande differenza rispetto all’impianto classico e si permette l’ammortamento dell’investimento.

Come vede il futuro?

Il Consorzio Kiwi Passion, sebbene giovane, sta costruendo un percorso di valore nel mondo del kiwi rosso e giallo. Con l’attenzione alla sostenibilità, la diversificazione dei mercati e l’incessante impegno per la qualità, il consorzio si propone di essere una pietra miliare nel rendere il prodotto sempre più remunerativo per i produttori.

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