08 agosto 2012

Kiwifruit of Italy, prospettive di medio-lungo termine per valorizzare un nuovo marchio di qualità

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Sarà operativo a partire già dalla campagna autunnale del 2012 nel tentativo di porre in atto alcune delle attività e degli obiettivi che si sono prefissati le nove realtà fondatrici, dai controlli per migliorare la qualità dei raccolti al presidio dei mercati oltremare: “È un progetto che va visto nel medio-lungo periodo” afferma Alessandro Fornari, neo presidente del nuovo consorzio Kiwifruit of Italy costituito da Spreafico, Naturitalia, Salvi-Unacoa, Granfrutta Zani, Frutta C2, Orogel Fresco, PempaCorer-Terremerse, Minguzzi e Consorzio Kiwigold con l’obiettivo di promuovere la produzione e commercializzazione sia in Italia che all’estero del kiwi. “È un modello nuovo, ci sono voluti mesi di progettualità, non è stato semplice mettere intorno al tavolo nove importanti realtà del settore” continua Fornari. Ci sarà un’apertura anche a nuovi soggetti? “In questo momento non c’erano i tempi, poiché si tratta di un’iniziativa spontanea messa in atto da soggetti che già collaboravano in altri tavoli di lavoro. Ma certamente l’obiettivo di allargare il consorzio ad altri c’è, anzi, uno dei prossimi impegni è proprio quello di aprire il consorzio anche ad altre realtà nazionali leader”. Sebbene gli attuali fondatori producano anche altre tipologie di frutta, per ora l’attività si concentrerà esclusivamente sul kiwi e sulla valorizzazione all’estero di questo nuovo marchio di qualità: “È bene sottolineare che l’aspetto chiave di questa operazione non è la marca, la nascita di un nuovo brand, ma quella di un marchio di qualità che intende certificare la grande qualità di tutti i kiwi italiani. In alcuni paesi verranno attuate politiche più specificatamente di marketing e di brand, ma non è la priorità dell’operazione”. A breve il consiglio di amministrazione nominerà tre comitati: il primo si occuperà degli aspetti commerciali e di marketing con l’individuazione di responsabili con competenze specifiche, il secondo monitorerà gli aspetti tecnici con agronomi che seguiranno la raccolta e individueranno nuovi filoni di ricerca e sviluppo, infine il terzo comitato seguirà la qualità post-raccolta collaborando con il comitato commerciale per seguire le norme nei paesi nei quali il kiwi viene esportato.

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