31 luglio 2023

L’addio di Getir all’Italia: “Profitti bassi”

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Getir, la start up turca che propone il servizio di delivery ultraveloce della spesa, ha annunciato che si ritirerà dall’Italia. Lascerà anche Spagna e Portogallo, mentre continuerà a operare nel Regno Unito, negli Usa, in Germania, nei Paesi Bassi e in Turchia. “In questi Paesi – dichiara in una nota – genera il 96% dei ricavi”.

L’abbandono del mercato Italia da parte di Getir arriva dopo quello di Gorillas e Uber Eats: il primo, considerando il mercato italiano poco redditizio, aveva lasciato il Paese un anno fa, licenziando 540 dipendenti. Il secondo ha annunciato lo scorso giugno di ritirarsi dall’Italia. Questa volta a farne le spese sono 50 dipendenti.

Le conseguenze

Tornando a Getir, l’azienda opera in Italia da meno di due anni e consegna la spesa nelle città di Milano, Roma e Torino entro dieci minuti dall’ordine. Non ci sono dati ufficiali circa il numero di utenti che utilizzano l’app di Getir: alcune stime dicono che sia stata scaricata da 500mila persone, ma il dato non è confermato.

Gli acquisti arrivano a destinazione a bordo di scooter e bici elettriche condotti dai cosiddetti rider. E proprio questi ultimi, insieme agli altri dipendenti, pagheranno il prezzo più alto della dipartita di Getir dall’Italia: i circa 370 lavoratori (l’87% effettuano consegne, il 13% lavora in ufficio) a oggi impiegati verranno licenziati.

La parola ai sindacati

Una nota congiunta a firma delle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiarisce la situazione: “Con uno scarno comunicato della casa madre turca, Getir comunica la chiusura e il licenziamento dei circa 370 lavoratori a oggi impiegati – si legge – Le motivazioni addotte sono le solite, bassa profittabilità, risultati non i linea con gli obiettivi, gli investitori non intenzionati a sostenere ulteriori investimenti”.

“Nulla di nuovo in un settore, quello del food delivery, che vede un susseguirsi di crisi aziendali con migliaia di lavoratori lasciati letteralmente a piedi. Una bolla che sta scoppiando sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Centinaia di famiglie che, da un giorno all’altro vedono messo in discussione il loro futuro”, prosegue la nota dei sindacati.
“Getir ha potuto sfruttare i benefici derivanti dall’essere sulla carta una start up, per decidere poi, al termine di tale periodo, di lasciare il nostro Paese. Un’azienda che ha sfruttato manodopera con inquadramenti al ribasso e che avrebbe dovuto in queste ore sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali per provare a sanare questa situazione. Al contrario, è arrivata la doccia fredda. Tavoli di confronto sospesi e la notizia della prevista uscita di Getir dall’Italia. Filcams, Fisascat e Uiltucs – conclude la nota – si sono già attivate per scongiurare i licenziamenti e tentare di ridurre il più possibile l’impatto sulle lavoratrici e lavoratori. A tal fine nelle prossime ore verranno messe in campo tutte le azioni possibili in tutte le sedi che si riterranno opportune”.

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