L'agroecologia al centro della trasformazione dei sistemi agricoli italiani. In linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, che puntano a triplicare le superfici agricole coltivate a biologico e a ridurre l'uso dei pesticidi e degli antibiotici del 50% entro il 2030, FederBio scrive al ministro Roberto Cingolani per sottolineare come il biologico sia uno dei punti di forza per guidare la transizione ecologica dell'agricoltura italiana.
Con più di 80mila imprese certificate e quasi 2 milioni di ettari di superficie agricola bio, che corrisponde a oltre il 15,8% della Sau totale, l'Italia è tra i Paesi di riferimento in Europa per la produzione, la trasformazione e l'esportazione di prodotti biologici.
“Abbiamo scritto al ministro Cingolani – spiega Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – per comunicargli la massima disponibilità a collaborare in un'ottica di sviluppo dell'agroecologia e di sistemi alimentari più equi e sostenibili in linea con gli obiettivi del Green deal e delle Strategie Ue Farm to Fork e biodiversità”.
“Se supportato adeguatamente dalle risorse previste dal Recovery plan, dal Piano strategico nazionale (Psn) a seguito della riforma della Politica agricola comune, il biologico può diventare davvero la punta più avanzata della transizione ecologica italiana, incentivando il rafforzamento del sistema agroalimentare e la ripresa economica del Paese – sottolina Mammuccini – In quest'ottica sarebbe, inoltre, urgente l'approvazione definitiva della legge sull'agricoltura biologica”.
“L'emergenza sanitaria ha evidenziato lo stretto legame tra la salute dell'uomo e quella dell'ambiente, quindi la necessità dell'adozione di paradigmi più sostenibili nelle filiere produttive. Speriamo di avere presto l'occasione di incontrare il ministro Cingolani per approfondire il contributo concreto che il biologico può offrire al processo di transizione ecologica dei sistemi agricoli e zootecnici – conclude Mammuccini – Mettiamo a disposizione del ministero appena costituito l'esperienza, le buone pratiche e la rilevanza anche internazionale del settore biologico italiano che riteniamo imprescindibile per le politiche di transizione ecologica”.