27 luglio 2022

L’Italia non diserta il Biofach in formato estivo

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La produzione biologica italiana sbarca a Norimberga, in Germania, alla BioFach, la fiera annuale più importante al mondo dedicata ai prodotti biologici.

Sono 29 le aziende siciliane del biologico presenti all'edizione estiva della BioFach 2022 (in programma dal 26 al 29 luglio). “Siamo a Norimberga – evidenzia l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano – per sostenere le imprese siciliane presenti con i loro marchi, qualificare e valorizzare l'attività laboriosa dei nostri bravi imprenditori e per fare conoscere i loro prodotti nel mondo. Sono molto contento di contribuire a portare avanti questo processo di internazionalizzazione delle imprese. Lo stiamo facendo con entusiasmo con il presidente Musumeci, con il governo regionale e il dipartimento Attività produttive, per mettere in vetrina le migliori aziende dell'Isola e i loro prodotti e per consentire agli importatori stranieri di poter vendere la nostra produzione di eccellenza”.

In fiera è stato allestito un ampio e colorato spazio che ospita gli stand espositivi delle aziende note per le produzioni agroalimentari che vanno dai vini alla cioccolateria, dall'olio di oliva alla frutta e ortaggi, dai legumi secchi ai cereali, dal caffè torrefatto alle bibite, e infine, dalle paste alimentari alle farine biologiche.

Il Village al centro del Biofach

Presente al Biofach und Vivaness anche l’Italian Fruit Village, format itinerante di internazionalizzazione del prodotto fresco italiano.

Per la prima volta nella sua formula bio, il Village del Consorzio Edamus porta l’ortofrutta italiana naturale e organica al centro dell’attenzione della fiera leader mondiale per gli alimenti biologici e la fiera internazionale per la cura naturale e organica della persona.

“L’attenzione dei consumatori per la qualità dei prodotti e per il loro impatto ambientale è sempre maggiore e così l’interesse del mercato mondiale si è spostato su produzioni che possano soddisfare tale esigenza – spiega Emilio Ferrara presidente del Consorzio Edamus – Le nostre aziende negli anni hanno sviluppato linee di prodotti freschi di altissimo pregio interamente biologiche. Per questo motivo il Consorzio Edamus, che ha nella sua mission la valorizzazione e l’internazionalizzazione del prodotto fresco italiano, ha scelto di essere a Norimberga per incontrare i buyer interessati all’ortofrutta italiana di qualità“.
Negli spazi dell’Italian Fruit Village a Biofach (hall 4 – stand 4-231) sono presenti le organizzazioni di produttori Terra Orti e AOA, quest’ultima con la cooperativa La Reggia, presenta la propria linea biologica certificata a marchio Biomio.

Vip: il biologico chiede più visibilità

“Vista la crescente importanza dedicata al biologico dall’Unione europea, trovare sempre maggiori opportunità di vendita dovrebbe essere un obiettivo comune tra produttori e distributori. Noi di Vip sosteniamo che sia necessario dare maggiore visibilità e più spazio al prodotto biologico sugli scaffali della Gdo, e che sia fondamentale una maggiore scelta di varietà con sapori diversi, che si tratti di varietà club o standard. Occorre dedicarsi anche ad ampliare la gamma offerta, sia nel segmento di prezzo base (classe commerciale II) distribuita in sacchetti o sfusa, sia nel segmento premium (classe commerciale I), idealmente disponibile in confezioni sostenibili e di alta qualità”. Così parla da BioFach Gerhard Eberhöfer, responsabile del prodotto biologico di Vip.

La fiera dedicata al biologico è per l’Associazione dei produttori ortofrutticoli della Val Venosta l’occasione per incontrare colleghi, clienti e giornalisti e aggiornarli su andamento e novità relativi alla sua produzione biologica. Vip si riconferma leader delle mele biologiche in Europa, in termini di qualità, quantità e di copertura temporale del mercato. Il Consorzio, infatti, grazie alla molteplicità delle varietà che produce, garantisce la disponibilità di mele biologiche per 12 mesi l'anno.

In qualità di First Class Apple Partner, Vip non solo garantisce un prodotto di alta qualità che proviene al 100% dai propri membri, ma si distingue anche per le innovazioni tecniche nella lavorazione e nella tracciabilità e per l'affidabilità del servizio clienti. Nel moderno impianto di confezionamento biologico ad alta capacità di imballaggio, Vip garantisce una lavorazione delicata e la tracciabilità al 100% di ogni mela biologica.

Per il 2022 40-44mila tons di mele bio

Il Consorzio prevede un raccolto di mele biologiche di buona qualità, ma con quantitativi di circa il 10% in meno rispetto all'anno scorso. “Prevediamo una produzione di circa 40-44mila tonnellate di mele biologiche, con una dimensione dei frutti che possiamo definire media. La qualità del prodotto prevista è ancora una volta molto buona, anche grazie alle condizioni climatiche, che sono state benevole. Per esempio, al momento non abbiamo avuto danni da grandine” – commenta Gerhard Eberhöfer.

Bio e sostenibile, Vog illustra in fiera le strategie di sviluppo

Una produzione annua di oltre 35mila tonnellate di mele biologiche che crescono nel territorio vocato dell'Alto Adige – Südtirol. Trecento soci coltivatori, un ampio assortimento di marchi, 40 paesi di esportazione e una presenza sul mercato per 12 mesi all'anno, sempre con frutti di alta qualità. Sono questi i numeri del bio del Consorzio Vog di Terlano (BZ), uno dei maggiori produttori di mele a livello europeo, che al Biofach di Norimberga ha presentato i suoi progetti per la produzione bio.

Da oltre 30 anni l'agricoltura biologica è parte integrante dello sviluppo del Vog: un segmento in crescita che acquisisce di anno in anno maggiore rilevanza, tanto che oggi rappresenta il 10% delle superfici coltivate dai produttori del consorzio.

“Oggi il mercato del biologico offre grandi prospettive, ma è anche competitivo – racconta Klaus Hölzl, sales manager di Vog – Per questo al consumatore moderno non basta più il semplice prodotto bio, ma vuole brand che garantiscano valore, qualità e freschezza, con i quali si possa identificare. Il nostro assortimento risponde a questa necessità, consentendoci di offrire mele adatte a consumatori e stili di vita diversi, ma sempre di alta qualità e con una filiera rigorosamente controllata”.
La produzione bio del Vog è presente in oltre 40 mercati tra cui Germania, Spagna, Italia, UK, Svezia, Norvegia, Danimarca e Benelux ma anche fuori Europa, in Medio Oriente e Asia.

Il Consorzio e la sostenibilità

Gli sviluppi del comparto biologico di Vog fanno parte di un'idea di sostenibilità più ampia che caratterizza l'intera produzione del Consorzio. “Siamo attivi su molti fronti, a partire dall'adesione a Sustainapple, il progetto che vede collaborare tutti gli attori della filiera melicola altoatesina per garantire uno sviluppo in armonia con la natura e l'ambiente, anche sulla base agli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite – spiega Walter Pardatscher, direttore di Vog – Del resto, i nostri soci sono spesso piccole aziende agricole a conduzione famigliare, che hanno tutta l'intenzione di consegnare a figli e nipoti un territorio sano e vivibile, dove costruire il proprio futuro in armonia con l'ambiente in cui vivranno”.

Da alcuni anni il Consorzio investe nel fotovoltaico, con impianti posizionati sui tetti degli stabilimenti di confezionamento che riutilizzano l'energia pulita dei 300 giorni di sole all'anno dell'Alto Adige – Südtirol. Oltre a promuovere l'utilizzo di fonti rinnovabili, questa scelta si è rivelata lungimirante anche dal punto di vista economico, dato che consente di fronteggiare i rincari energetici degli ultimi mesi.

Sul fronte dell'economia circolare, sono tanti i progetti avviati sia per rendere più sostenibili i packaging che per riutilizzare gli scarti della lavorazione. Già da tempo le mele non idonee al consumo da tavola vengono utilizzate nella produzione di lavorati come succhi e puree. Ora anche i residui di mela sono riutilizzati nella produzione di carta, cartone o imballi, o per contribuire con progetti innovativi alla produzione di energia e concime.

“Migliorare l'impatto delle proprie attività sull'ambiente non è un lavoro improvvisato, ma richiede cooperazione, ricerca e grande impegno”, conclude Pardatscher.

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