10 settembre 2020

L’Orto di Eleonora è millennial: “Bene digitale e bilancio costi/benefici ok”

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La fiera digitale è promossa da Marco Lotta, responsabile commerciale e logistica di Agricola Campidanese conosciuta per il marchio L’Orto di Eleonora. La giovane età del manager gioca a favore dell’azienda: “Ci siamo trovati bene, buoni incontri a distanza con operatori nazionali e internazionali”. E come ogni buon millennial che si rispetti ha una visione molto concreta: “Considerando quanto si risparmia, in particolare per noi che veniamo dalla Sardegna, il bilancio costi/benefici è molto favorevole”.

Marco Lotta: “Siamo abituati ad andare a cena con il cliente, ma così si risparmia”

Dall’isola si dialoga con il mondo. “Una vetrina molto importante ed è stato utile sperimentare questa modalità di comunicazione che permette di ridurre i costi – sottolinea il manager Lotta -. L’incontro fisico è sempre importante, noi siamo abituati ad andare a cena con il cliente rispetto alla comunicazione più impersonale maggiormente presente in altre culture come quella anglosassone, ma registriamo anche un significativo risparmio. Secondo il mio punto di vista è giusta una via di mezzo tra le due modalità”.

Superata bene la campagna estiva si riparte con i carciofi

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Superata bene la stagione estiva per Marco Lotta, ora si punta sui prodotti invernali. Via alla campagna del carciofo spinoso.  “Possiamo parlare di un’annata positiva visti i problemi creati dal Covid, tra i quali il rallentamento del turismo. In Sardegna, per esempio, si è lavorato poco a giugno e fino a metà luglio. Poi, per fortuna, il movimento è cambiato. Abbiamo programmato bene e alla fine ci è mancato un 5% di prodotto, ma meglio così che doverne buttare”. Ora è tempo di promuovere i carciofi che nell’ultima campagna hanno sofferto. “Si tratta di un prodotto molto ricercato nei ristoranti e l’anno scorso questi sono rimasti chiusi. Un blocco che ci ha portato a chiudere un mese prima la campagna.  Abbiamo venduto all’industria,ma così si perde tanto valore – sottolinea Marco Lotta – I consumatori lo vedono come un prodotto fresco, ma ha una sua durata. Quest’anno sarà diverso, i consumi saranno in ripresa e pensiamo che lo sfuso andrà bene mentre sarà possibile qualche calo sul confezionato”.

L'obiettivo dell'Agricola Campidanese: “Aprirsi a mercati esteri”

C’è qualche criticità, ma  ad Agricola Campidanese sono determinati: “Siamo fiduciosi e anche qui in fiera puntiamo anche alla ricerca di nuovi mercati ovvero proporci all’estero. In particolare puntiamo su Francia e Germania”. Il pomodoro però non sta andando bene? “iLcamone fa sempre parte della famiglia del pomodoro e quindi risente di questa fase, ma si tratta di un bene con disponibilità limitata prodotto da solo tre aziende. Soprattutto, è unico e il cliente cerca il suo gusto acidulo, salato ed è disposto a spendere di più. Si può scendere al limite di qualche centesimo. Come per il carciofo spinoso: non subisce la concorrenza di quello senza spine. Insomma non siamo immuni da queste oscillazioni,  ma ci sentiamo tutelati dal valore del prodotto”, conclude Lotta.

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