La ripresa è ancora debole, gli italiani, sfiduciati e con pochi soldi in tasca, contraggono i consumi in particolare dei prodotti alimentari che mostrano flessioni marcate. L’edizione 2010 del rapporto Consumi & Distribuzione redatto dall’ufficio studi di Ancc-Coop fotografa un paese ancora fragile, con grandi differenze di status su base territoriale e una contrazione per cibi e bevande che va dal -1,4% del Nord al -4% delle regioni del Mezzogiorno. Gli italiani oggi riducono la spesa al supermercato, soprattutto degli alimenti di base, cercano le private label perché ritenute migliori come rapporto qualità/prezzo. Tuttavia non rinunciano ai consumi di carattere voluttuario, sono disposti a spendere in elettronica di consumo e telefonia, faticano a rinunciare ai viaggi. Tornando all’alimentare, a conferma di questo trend a due velocità, mentre flette il consumo di pane e cereali continua a crescere quello di piatti pronti (+8%), di prodotti salutistici (+6,5% a volume) e di etnico, a conferma che gli effetti della crisi si stanno innestando su un profondo mutamento social/culturale in atto nel nostro paese.
16 settembre 2010
La crisi accelera il cambiamento
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