Arriva l’estate ed entra nel vivo la frutta di stagione con il primo calo dei prezzi. Questo lo scatto fotografico per myfruit.it degli operatori di alcuni dei principali mercati all’ingrosso nazionali: Milano, Verona, Bologna, Roma e Pescara.
Ripresa lenta per i consumi fuori casa. Di Pisa: “Troppa diffidenza”
Il dato più interessante e allo stesso tempo preoccupante di questo mese è la permanenza in Fase 2 ovvero gli scambi non sono eccezionali e nei siti più legati ai flussi turistici si sente la mancanza dei vacanzieri. Stenta anche la ripresa del settore Horeca: “Permane la diffidenza a frequentare i locali, in particolare quelli al chiuso, mentre con tutte le precauzioni del caso è necessario far ripartire questi consumi”. L'appello è firmato da Valentino Di Pisa, presidente nazionale di Fedagromercati che chiede anche maggiore tranquillità sul fronte prezzi: “Nonostante l’allarmismo di alcune associazioni i prezzi per il consumatore sono abbordabili, in alcuni casi al limite della sostenibilità rispetto ai costi di produzione. E non sono un fenomeno speculativo i prezzi di alcuni prodotti colpiti da eventi climatici negativi. Parliamo di albicocche e ciliegie”.
A Verona poca domanda e tanto prodotto locale
Se a inizio giugno al mercato di Verona si assisteva ad una buona quantità di scambi e tenuta dei prezzi ora la situazione ha cambiato verso. “Per quanto riguarda le drupacee, in particolare le pesche non c’è una grande domanda, a parte i calibri grossi quando ci sono – analisi di Marco Benedetti, ispettore della struttura veneta – Sul fronte ciliegie c’è stato un problema per la produzione locale per via delle piogge recenti, si salva qualcosa sotto serra. I prezzi vanno dai due euro e cinquanta al chilo fino ai cinque. I meloni si stanno riprendendo e siamo sui su 0,70-0,80 euro”.
Milano soffre la ripartenza lenta del settore Horeca
Il calo delle vendite si registra anche sulla piazza di Milano, città che paga la sua vocazione al consumo fuori casa: “Persiste la mancanza di una fetta di consumatori, una riduzione a doppia cifra”. Questa l’analisi dell’imprenditore e consigliere di Ago Fedagro Bruno Barcella. Sul lato produzione sottolinea: ”Per pesche, nettarine e albicocche non è una stagione facile, c’è mancanza di prodotto rispetto agli anni scorsi e per quanto riguarda i prezzi abbiamo, s'intende la buona qualità, pesche e nettarine tra 1,40 e 2 euro, mentre per le albicocche la forbice è più larga: da 1,50 fino a 3 euro”.
Sulla piazza bolognese prezzi in calo per pesche e nettarine
La temperatura del mercato bolognese ci viene offerta dal presidente nazionale dell’associazione Fedagro Valentino di Pisa: “Non siamo ancora ripartiti. Per quanto riguarda i prodotti: sulle ciliegie si sconta la poca produzione, anche dalla Spagna, così pure per le albicocche e sono veramente poche quelle di ottima qualità”. I prezzi sono invece decisamente calati per le pesche : “Per le pezzature normali siamo da 1,20 a 1,30 euro. I meloni offrono prezzi molti bassi da 0,60 a 0,70 euro per non parlare di insalate, zucchine, pomodori dove si ha anche tanta produzione”. Invita al consumo il presidente Di Pisa: “E’ possibile una spesa abbordabile per il consumatore. I prezzi più alti sono per la frutta che ha subito dei gravi danni a causa dei problemi climatici”.
A Roma consigliano meloni ed albicocche
Scendiamo a Roma per incontrare l’imprenditore Riccardo Pompei, anche lui referente di Fedagro, che conferma il calo dei prezzi per alcune referenze: “Il consumatore finale può comprare bene albicocche e meloni. Le prime, per esempio, sono arrivate tutte insieme e ora il prezzo va da 1 euro a 1,50 mentre sui secondi siamo sull’euro. Per le pesche c’è un momento di vuoto e i prezzi variano da un euro e venti ai due euro e venti a seconda della qualità. Mancano i calibri grossi. In generale un mese di giugno deludente come scambi e alcuni prodotti tipici del canale Horeca sono ancora fermi”.
A Pescara domina la produzione locale
Ultima tappa al mercato di Pescara con Piero Galasso, presidente dell’associazione Fedagro locale, che sottolinea il momento con l’espressione: “Da lunedì è scoppiata la stagione“. In altri termini: “C'è stato l’arrivo abbondante della frutta estiva locale. Quella abruzzese presente in quantità, parliamo di pesche e nettarine ovvero la frutta più richiesta in questo momento e che ha sostituito in parte quella romagnola. I produttori diretti hanno occupato tutta la zona del mercato a loro riservato e vendono i loro prodotti locali”.