Se davvero esiste un elisir di lunga vita, questo è da ricercare nella frutta secca. Non lascia adito a dubbi la ricerca trentennale condotta dal Dana-Farber Cancer Institute, dal Brigham and Women’s Hospital e dalla Harvard School of Public Health, pubblicata sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine. Durante questo che si presenta come uno degli studi più lunghi e completi mai condotti finora sulle proprietà della frutta secca, è emerso che coloro che consumano quotidianamente una manciata di frutta secca, hanno il 20% in meno di probabilità di morire per qualsiasi causa. L’effetto positivo sulla speranza di vita, peraltro, non è una peculiarità di una singola varietà, ma è comune a noci, mandorle, nocciole, anacardi, noci del Brasile, noci macadamia, noci pecan, pistacchi, arachidi e pinoli. Tutti questi frutti, infatti, hanno mostrato di avere più o meno le medesime proprietà benefiche. Già diversi studi precedenti avevano riscontrato un’associazione tra l’aumento del consumo di frutta secca e un minor rischio di malattie, da quelle cardiache, al diabete di tipo 2, al cancro del colon, fino ai calcoli biliari e alla diverticolite. Ma c’è di più: il consumo di frutta secca, con questo studio, è stato collegato anche a una riduzione dei livelli di colesterolo, dello stress ossidativo, dell’infiammazione, dell’adiposità e dell’insulino-resistenza.
04 dicembre 2013
La frutta secca allunga la vita
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