La frutta secca non avverte il periodo di crisi dei consumi e continua a crescere in maniera importante, ma per il futuro occorrerà sapere cogliere nel migliore dei modi le opportunità di sviluppo di questo settore, per proseguire ulteriormente su questa strada. In estrema sintesi, è questo quanto è emerso durante il convegno “Valorizzare la categoria in Gdo & Incrementare i consumi. Progetto “Frutta secca è benessere”, organizzato da SG Marketing e Nucis (istituzione che associa le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca ed essiccata) a Bologna, in occasione di Marca, fiera dedicata alla marca commerciale. Riccardo Calcagni, coordinatore del progetto Nucis Italia, ha detto: “Il progetto “Frutta secca è benessere” è nato nel 2007 e, finora, si è sviluppato in tre fasi. La più immediata è stata quella di cercare di approcciare i medici e gli operatori professionali del benessere per cercare di portare loro un messaggio positivo sulla frutta secca, dal momento che proprio loro erano i primi non sostenitori del consumo di frutta secca. E ci siamo basati su dati scientifici: la frutta secca fa bene perché contiene grassi polinsaturi. I risultati sono stati fantastici: 1,5 milioni di famiglie sono state contattate nel giro di 3 anni. La seconda fase si è aperta con la campagna di educazione alimentare sui punti vendita. A mio avviso è stata una campagna senza precedenti, con oltre 1000 punti vendita che hanno aderito, attraverso cartellonistica dedicata e informazioni ai clienti. La terza fase, tuttora in corso, è quella che punta a destagionalizzare il consumo di frutta secca, coinvolgendo contestualmente medici nutrizionisti che possano offrire i propri servizi al consumatore. In questa fase il messaggio va anche declinato per target di consumatore. Negli ultimi tre anni, abbiamo raggiunto un numero incredibile di famiglie con risultati straordinari”. Claudio Scalise di SGMarketing Agroalimentare (agenzia di marketing specializzata nel settore agroalimentare) ha aggiunto: “Il settore della frutta secca vale complessivamente 485 milioni di euro e in questi anni è cresciuto costantemente pressoché in tutte le sue tipologie (tranne datteri e fichi secchi che segnano un – 0,6% nel 2013). In particolare, il comparto dal 2010 al 2013 è passato da 414 a 485 milioni di euro, il che significa un + 17% in valore e un + 5% in volume. Ci sono tuttavia ancora grandi margini per migliorare la penetrazione della frutta secca. Dobbiamo guardare alla declinazione dell’offerta per target e occasione di consumo, incrementare la frequenza di acquisto destagionizzando i consumi, aumentare le quantità acquistate evidenziando il concetto di dose quotidiana”.
17 gennaio 2014
La frutta secca non sente la crisi
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