31 marzo 2011

La melanzana “Bt Brinjal” in stand-by

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Estremisti hindu e Kerala comunista uniti contro la Monsanto: alla prospettiva dell'ingresso della melanzana geneticamente modificata nei campi del subcontinente indiano, nascono alleanze inaspettate. E' recente la notizia, riportata dal Guardian, dello stop di sei mesi imposto dal ministro per l'Ambiente Jairam Ramesh alla Bt Brijnial, varietà commercializzata dalla Maharashtra Hybrid Seed Company, azienda indiana partecipata Monsanto. La multinazionale si aspettava forse un'accoglienza più soft: l'India ha autorizzato sin dal 2002 l'introduzione di sementi OGM per la coltivazione del cotone, ma il passaggio all'alimentazione umana ha suscitato maggiori perplessità. La “super melanzana” infatti, pur essendo dotata di una resa superiore del 50% rispetto a quelle normali ed inattaccabile dagli insetti, è giudicata inadatta al consumo perché causa di maggiore resistenza agli antibiotici, disturbi digestivi, intestinali e ormonali nelle sperimentazioni su animali. Abbastanza per convincere il ministro per l'Ambiente ad una “pausa di riflessione” che ha mandato in visibilio il fronte del No, che paventava la colonizzazione dell'agricoltura indiana e la distruzione della biodiversità. 

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