Di recente ha partecipato al nostro webinar dedicato alla valorizzazione dei prodotti Dop e Igp (clicca qui) e oggi torna sulle pagine di myfruit.it per parlare nello specifico dei trend nel reparto ortofrutta. Luigi La Montagna, responsabile nazionale acquisti ortofrutta MD, inizia affrontando una delle note dolenti nei rapporti produzione/distribuzione, vale a dire le promozioni.
“Le promozioni sono solo una parte del venduto ortofrutta – dice – Una parte importante ma parliamo del 16%. Noi cerchiamo di avere sempre il giusto prezzo sul nostro assortimento e, nel caso di mancanza prodotto e, quindi, di forti rialzi di costo dello stesso, comprimiamo il nostro margine per andare incontro alle esigenze del consumatore”.
Consumatore che cerca di risparmiare acquistando in promozione, o prodotti di stagione o solo la quantità necessaria. “Avendo una quantità di articoli in promozione tra le più alte della Grande distribuzione organizzata – continua il manager – ci siamo focalizzati sulla proposta di articoli di stagione, anche se non sempre sono sinonimo di risparmio visto gli andamenti climatici, e soprattutto sull’assortimento, per rendere la spesa del consumatore meno a rischio di spreco alimentare. Trattiamo, quindi, quanti più prodotti sfusi possibile, in modo che ognuno possa comprare solo le quantità desiderate, mentre sui prodotti confezionati cerchiamo di ottimizzare le grammature“.
Si fa presto a dire sostenibilità
La stagionalità è vista anche in chiave di sostenibilità. “Prodotti di stagione e di provenienza locale sono sicuramente elementi di sostenibilità che cerchiamo di perseguire – aggiunge La Montagna – Sui metodi di coltivazione che rispondono a requisiti di sostenibilità ambientale, è una continua ricerca. Nell'ultimo periodo, però, c'è stata da parte del consumatore una battuta di arresto, basti pensare ai trend dei prodotti biologici e alla fatica a imporsi sul mercato del Residuo zero e dei prodotti da vertical farm. Forse il posizionamento di prezzo rispetto ai prodotti convenzionali è troppo alto e quindi non alla portata di tutti. Mentre il packaging riciclabile spesso in ortofrutta copre la visibilità del prodotto e crea una barriera di acquisto, in particolare nella IV gamma”.
A proposito di Marca del distributore
E la marca del distributore? “Per quanto riguarda MD, penso che anche in ortofrutta bisogna sviluppare la Marca del disttributore, cosa che fino ad ora è successo soprattutto per la IV e la V gamma, perché erano i segmenti che meglio si prestavano a uno sviluppo veloce. Oggi la consapevolezza è quella di alimentare la Mdd attraverso filiere di produzione e sviluppare articoli di elevato contenuto qualitativo, ma rendendoli accessibili a tutti i consumatori”.
C'è da comunicare
E sulle difficoltà di comunicare i valori dell'ortofrutta in reparto, La Montagna ha le idee chiare. “Oggi in reparto è comunicata tutta la parte importante relativa al prodotto, quindi origine, calibro, categoria, lotto per la tracciabilità e così di seguito – osserva – Quello che manca, ed è difficilissimo da comunicare, riguarda l’aspetto salutistico e la sostenibilità. Quando il consumatore entra in un punto di vendita per fare la spesa, difficilmente si sofferma a leggere la cartellonistica specifica che racconta il prodotto, bisogna usare altri canali di informazione, per esempio tutto quello che si pubblica sui social da parte delle aziende e delle riviste di settore, fare informazione nelle scuole, spiegare cosa significano prodotti Dop e Igp, a cosa servono i disciplinari di produzione. Noi – conclude Luigi La Montagna – usiamo i volantini , i social, in alcuni negozi i monitor. Sulle confezioni una volta inserite tutte le informazioni di legge è difficile trovare altri spazi per comunicare di più”.