26 aprile 2023

La primavera agricola rovinata dalla grandine

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Gli ultimi giorni sono stati accompagnati da violente grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo la penisola dall’Umbria alla Romagna fino in Veneto con chicchi grandi come noci che hanno provocato soprattutto gravi danni nelle campagne dedicate a frutta e verdura ma si registrano anche allagamenti nei campi appena seminati. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione che ha interessato la penisola nel ponte del 25 aprile.

I danni in Romagna, Ferrarese e Lombardia

Il monitoraggio ha portato a registrare ingenti danni  dal maltempo in Emilia-Romagna, dove la grandine ha colpito il ferrarese e la provincia di Forlì-Cesena. Problemi anche in Lombardia. In particolare alcune zone del bresciano e del mantovano. Nel bresciano – precisa la Coldiretti Lombardia, sulla base delle segnalazioni che stanno arrivando ai tecnici Coldiretti sul territorio – i chicchi di ghiaccio hanno colpito frumento, foraggi, orzo, mais e vigneti nei comuni di Sirmione e Pozzolengo e in alcune zone dei comuni di Desenzano, Lonato del Garda e Padenghe sul Garda.

Nel mantovano – prosegue la Coldiretti regionale – nell’area tra i comuni di Solarolo, Goito, Ceresara, Cavriana si segnalano danni da grandine a erba medica e loietto, frumento e verdura oltre che alle ciliegie e ai vigneti. Problemi anche agli impianti di kiwi nella zona delle Colline Moreniche.

“La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine – spiega la Coldiretti – colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione”.

Chicchi sempre più grandi

“Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Lo scorso anno  solo nelle aziende agricole assicurate i danni provocati dalla grandine hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro secondo l’Asnacodi. Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte della Coldiretti che segnala peraltro l’aggravarsi delle perdite provocate dalla persistente siccità e dalle gelate notturne che hanno mandato in fumo nelle aziende interessate fino al 70% di gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche ma anche su meli, peri, kiwi e vigneti già in fase avanzata di vegetazione.

Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine – aggiunge la Coldiretti – peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

Le pesanti conseguenze dei cambiamenti climatici

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Fonte: Coldiretti nazionale, Emilia Romagna e Lombardia

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