11 marzo 2023

La resilienza dell’ortofrutta

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Myfruit inaugura oggi “Il punto di Fruchthandel“, la nuova rubrica realizzata in collaborazione con il settimanale tedesco Fruchthandel Magazin (Gruppo Fruitnet Media International), la testata di  riferimento per il trade ortofrutticolo internazionale.

In oltre 50 anni la collaborazione esclusiva tra Fruchthandel e NCX Drahorad, editore di myfruit.it, ha permesso a decine di imprese italiane di comunicare in modo efficace con il mercato tedesco, ancora oggi uno sbocco primario per le nostre produzioni. La nuova rubrica nasce proprio per offrire ai nostri lettori un quadro aggiornato dell’evoluzione in atto in Germania nel settore ortofrutticolo.

Gli editoriali di Fruchthandel fotografano la filiera distributiva dal punto di vista degli operatori e queste sono le informazioni che myfruit.it offrirà ai suoi lettori per approfondire i meccanismi di funzionamento del mercato tedesco e le sue dinamiche commerciali. Da oggi gli esportatori italiani trovano, quindi, in myfruit.it uno strumento per rafforzare la propria presenza in Germania e cogliere tutte le opportunità di un mercato da 83 milioni di consumatori in continua evoluzione.

La resilienza dell'ortofrutta

Il termine resilienza – che letteralmente significa “capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi” – negli ultimi anni è stato utilizzato in numerosi ambiti. È diventato di uso comune anche nel settore ortofrutticolo globale, che è particolarmente deformabile a causa delle sue fluttuazioni naturali.

E, allora, facciamo riferimento alla resilienza del nostro settore. Se pensiamo all'edizione 2023 di Fruit Logistica, la fiera ha dimostrato la sua tenuta, anche se non è ancora tornata ai livelli pre-pandemia. Il successo della fiera potrebbe essere interpretata come una prova del fatto che la crisi del settore ortofrutticolo globale potrebbe essere superata più rapidamente di quanto non sia avvenuto in molti altri settori?
È troppo presto per dare una risposta affermativa inequivocabile. Le conseguenze e le incertezze del conflitto in Ucraina, che continuano a essere estremamente minacciose, pesano ancora troppo. Inoltre, le condizioni dei Paesi fornitori e delle loro aziende ortofrutticole sono molto variabili nel mondo.

Ripresa a differenti velocità

E' quindi probabile che anche la ripresa avverrà  a differenti velocità, a seconda del gruppo di prodotti e dell'orientamento di mercato. Questo favorisce le disuguaglianze esistenti e, allo stesso tempo, ne crea di nuove. Nei padiglioni espositivi della Berlin Messe si potevano dunque sperimentare tutte le sfaccettature.
Mentre nel segmento delle banane si sono potuti applicare (in modo permanente?) prezzi al consumo più alti nei confronti della distribuzione alimentare tedesca, i prezzi delle mele continuano a rimanere bassi. Leggero ottimismo qui,  rassegnazione là.
Ma – come se la pressione sui costi non esistesse – Berlino ha anche dimostrato che i fornitori premium sono più che mai alla ricerca dell'eccellenza nei loro prodotti e servizi. Il che, però, aumenta la pressione su coloro che non hanno le risorse per farlo.

Nel 2023 la scossa del mercato, quasi inevitabile in tempi di crisi, e la crescente necessità di cooperazione sono due facce della stessa medaglia. Oltre alle acquisizioni e alle fusioni, le aziende stanno sempre più esplorando le possibilità di un approccio di partnership, anche in settori che prima erano chiaramente differenziati e le richieste ben definite. Ciò significa anche che le regioni di produzione si stanno avvicinando tra loro e utilizzano di più le risorse logistiche condivise. Il tutto con l'obiettivo di una maggiore efficienza, per ridurre i costi e generare valore aggiunto in aree che prima non sembravano possibili.

Imporre in modo strutturale prezzi più alti

La domanda che in molti si sono fatti è: “Si guadagna ancora abbastanza nel settore ortofrutticolo per garantire il futuro a lungo termine delle aziende? Oppure è tutto a credito, solo per rimanere in affari?”.
Il settore della distribuzione alimentare deve iniziare a riflettere seriamente su questo aspetto. E su come imporre in modo strutturale ai propri clienti prezzi più alti per frutta e verdura, invece di attirarli sempre nei negozi con offerte speciali.

È chiaro che i prezzi nel nostro settore saranno sempre soggetti a fluttuazioni. Ma, per favore, a un livello più alto. All'inizio della fiera, il DFHV (Deutscher Fruchthandelsverband, l'Associazione tedesca del Commercio ortofrutticolo, ndr) aveva sottolineato come nel 2022 i prezzi al consumo di frutta e verdura siano aumentati del 2,7%  rispetto all'anno precedente. Valore significativamente più basso rispetto ad altri settori.

Intanto, vale la pena ricordare come né i supermercati né i discount possano lavorare in positivo se le imprese sane sono sempre più in difficoltà a causa dei prezzi bassi. Soprattutto, quando molti consumatori sarebbero disposti a pagare di più.

Fonte: Fruchthandel

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