16 dicembre 2020

La riscoperta della zucca rilancia i consumi e l’export

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Delica, Butternut, Violina, Hokkaido, zucca mini. Sono sempre di più le tipologie varietali di zucca prodotte in Italia e apprezzate dai consumatori di tutta Europa.

Complessivamente in Italia sono circa duemila gli ettari coltivati a zucca, divisi soprattutto tra Lombardia (con circa il 25% della superficie nazionale), Emilia Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Si tratta di prodotti destinati al consumo alimentare, anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali con esemplari che possono arrivare anche oltre i 900 chili di peso.

L'Italia si colloca all'ottavo posto nel mondo per export di zucca, per un valore intorno ai 38 milioni di euro. Il principale esportatore mondiale è la Spagna che copre il 30% dell'intero export seguita da Messico, Olanda, Stati Uniti e Turchia.

L'export italiano è principalmente indirizzato a Germania, Austria e Paesi Bassi. Il mercato della zucca italiano, che fino a pochi anni fa si concentrava in un breve periodo dell'anno, nel mese di ottobre e novembre, oggi ha ampliato il calendario di vendita proseguendo per tutto il periodo invernale. Il potenziale di crescita è molto elevato, soprattutto in termini di export, considerando che nel mondo si producono 26,7 milioni di tonnellate di zucche e che la domanda globale è in crescita.

Per il gruppo Aop Viva la zucca rappresenta un prodotto strategico sia come offerta convenzionale, sia per quella biologica sia nella declinazione di IV gamma biologica con la zucca tagliata a pezzetti. I consumi sono in netta crescita anche perché la zucca è un prodotto salutistico ideale nelle diete ipocaloriche. A proporre la zucca per il progetto Fruit & Veg: Natural Health! sono Apofruit e Canova.

“Le produzioni 2020 – conferma Stefano Giunchi tecnico agronomo di Apofruit Italia – sono state molto superiori alla media, con qualità eccellente. La varietà più coltivata dai produttori Apofruit è la Butternut con la varietà Matilda e Pluto che, nell'areale romagnolo conclude la raccolta ad ottobre ma il frutto si conserva per 6-7 mesi. L'importante è che la temperatura di conservazione non scenda sotto i 10 gradi centigradi, altrimenti la zucca non è più commestibile”.

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