30 luglio 2013

La scommessa di Coop: vendere frutta imperfetta

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Un colore luccicante, una forma armoniosa, una buccia perfetta: sono tutti aspetti che hanno un peso spesso molto rilevante nelle nostre decisioni di acquisto di frutta e verdura. Non sono certamente gli unici aspetti, ma sicuramente non sono secondari. Anzi. Ma se invece ci capitasse, avvicinandoci ad un banco del fruttivendolo o nel reparto ortofrutta di un supermercato, di dover scegliere cosa acquistare tra frutti irregolari, magari con i segni evidenti della grandine, piuttosto che ortaggi dalla forma irregolare, come ci comporteremmo?

Ci ha pensato, in Svizzera, la locale Coop, che ha annunciato di voler vendere nei propri punti vendita anche prodotti ortofrutticoli che la natura non ci ha donato perfetti. Il programma è stato denominato Ünique: si comincerà con le albicocche del Vallese colpite dalla grandine, comunque ideali per ricavarne marmellate, e si proseguirà a fine agosto con verdure sovradimensionate, troppo piccole o dalle forme irregolari.

Invece di diventare mangime per gli animali o materia prima per produrre biogas, quindi, la frutta e verdura “di serie B” avrà la stessa dignità del resto della merce normalmente esposta. Funzionerà? Ramón Gander, portavoce di Coop, è ottimista e inoltre aiuteranno concretamente i contadini a vendere tutto il raccolto.

Fonte news: Ats|Corriere del Ticino

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