Un approfondito studio di oltre 900 pagine curato dalla Fondazione Qualivita e realizzato con il contributo del Masaf, evidenzia il crescente impegno dei Consorzi di tutela italiani verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale, sottolineando il ruolo strategico dei prodotti Dop e Igp per lo sviluppo dei territori e delle comunità locali.
Il rapporto, che analizza normative, schemi di certificazione e un campione rappresentativo di 30 prodotti agroalimentari italiani Dop e Igp, è stato elaborato utilizzando la metodologia FAO-oriGIn pubblicata nel marzo 2024 con lo studio “Developing a roadmap towards increased Sustainability in Geographical Indication Systems”.
Il report, articolato in quattro sezioni, esplora temi di importanza centrale per la transizione del comparto agroalimentare italiano. Nella sezione Analisi dei processi produttivi e gestione delle IG, viene valutata la conformità degli indicatori FAO-oriGIn ai processi produttivi e di controllo dei 30 prodotti agroalimentari Dop e Igp esaminati.
La successiva sezione, Analisi Normativa, analizza il contesto legislativo che disciplina le IG a livello nazionale ed europeo, evidenziandone le implicazioni per la resilienza economica, la buona governance, il benessere sociale e l'integrità ambientale. Segue la sezione Analisi degli schemi di certificazione, che esplora il ruolo di questi strumenti nel supportare la sostenibilità sia del sistema IG sia delle singole imprese della filiera, valutandone l’efficacia anche in relazione agli SDGs delle Nazioni Unite e ai pilastri della strategia FAO-oriGIn.
Il report si conclude con la sezione Indagine sui Consorzi di tutela, offrendo una panoramica sull’attuale presenza e percezione del tema della sostenibilità nelle filiere Dop e Igp.
La sezione Analisi dei processi produttivi e gestione delle IG esamina per ogni prodotto Dop e Igp esclusivamente i documenti relativi ai Disciplinari di Produzione, ai Piani dei Controlli, agli Statuti e ai Piani di Regolazione dell’Offerta, valutandone la conformità rispetto a quattro pilastri fondamentali: resilienza economica, integrità ambientale, buona governance e benessere sociale. In questa fase iniziale non sono stati presi in considerazione i progetti e le attività avviati dai Consorzi di tutela e dalle imprese in questo ambito.
L’analisi, condotta attraverso utilizzando i 442 indicatori previsti dallo studio FAO-oriGIn, ha rivelato che le IG campionate coprono un sottoinsieme di 45 indicatori: 23 indicatori per il pilastro resilienza economica; 5 indicatori per il pilastro buona governance; 9 indicatori per il pilastro benessere sociale; 8 indicatori per il pilastro integrità ambientale.
I risultati dello studio evidenziano che il pilastro della resilienza economica è il più sviluppato, con 23 indicatori rilevati, confermando il ruolo cruciale dei Consorzi di tutela nel garantire la stabilità economica delle filiere produttive e nella valorizzazione dei territori. Tuttavia, esistono ampie opportunità di miglioramento, in particolare per il pilastro dell’integrità ambientale, che presenta solo 8 indicatori, e per la buona governance, con 5 indicatori. Il settore lattiero-caseario si è dimostrato il più avanzato in termini di sostenibilità, con 38 indicatori rilevati su 45, seguito dal settore prodotti trasformati a base di carne e dal settore prodotti ortofrutticoli, ciascuno con 30 indicatori.
Le principali aree di miglioramento evidenziate dal rapporto includono la gestione del rischio climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione di pratiche di conservazione del suolo e delle risorse idriche, così come l'incremento della formazione formale e informale, la consapevolezza in tema di igiene e sicurezza, e la corretta identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi. Questi aspetti, ancora poco rappresentati nei disciplinari di produzione, potrebbero essere meglio integrati nelle strategie dei Consorzi di tutela e formalizzati nei documenti di riferimento per promuovere una maggiore sostenibilità complessiva.
Lo studio rappresenta uno stimolo e un supporto per i Consorzi di tutela nel proseguire e migliorare nelle loro attività di sostenibilità, assicurando non solo la qualità dei prodotti, ma anche un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente.
Mauro Rosati, Direttore della Fondazione Qualivita, ha commentato: “Il rapporto conferma che le Indicazioni Geografiche italiane possiedono nel loro DNA un modello di sostenibilità avanzato e in continua evoluzione. Questo approccio si riflette non solo nei processi produttivi e nella gestione complessiva delle IG, ma anche nei numerosi progetti già avviati dai Consorzi di tutela in molte di queste filiere. Il nostro sistema Dop e Igp è ora di fronte a una sfida cruciale: aumentare i principi di sostenibilità per rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini e dei mercati internazionali. Per raggiungere tale obiettivo, è fondamentale dare maggior rilievo all’integrità ambientale e al benessere sociale, arricchendo così il concetto di qualità italiana con i valori della sostenibilità”.
“Siamo convinti che attraverso progetti di ricerca come questo si possa dare un serio contributo verso la transizione green del sistema Dop e Igp italiano. I Consorzi di tutela possono giocare un ruolo decisivo nel rafforzare i requisiti di sostenibilità, rendendo più competitivi i nostri prodotti sui mercati globali e aiutando i territori ad essere più sostenibili”, ha aggiunto Cesare Mazzetti, presidente di Fondazione Qualivita.
“Ringrazio la Fondazione Qualivita perché questo studio rappresenta un punto di partenza fondamentale per comprendere lo stato attuale della sostenibilità nelle IG italiane e le azioni necessarie per migliorarlo - ha concluso Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia Il nostro impegno come soggetto di rappresentanza dei Consorzi italiani sarà quello di sostenere in tutte le sedi istituzionali un progetto unitario e di sistema per la sostenibilità delle IG italiane”.
Fonte: Qualivita