A sette mesi dalla firma dell'accordo tra i due grandi poli della melicoltura trentina – Op La Trentina e il Consorzio Della Val di Non Melinda – tutto sembra procedere positivamente e il prossimo passo, con l'inizio della prossima raccolta, sarà quello della nascita di una AOP, Associazione di Organizzazioni di Produttori, per gestire l'attività commerciale entrambe.
A fare il punto in una nota è Rodolfo Brochetti, presidente del Consorzio La Trentina, che definisce la partnership iniziata formalmente il 28 agosto del 2017 “sempre più strategica“. “La Trentina è una OP riconosciuta a livello comunitario, titolata alla presentazione e gestione di programmi operativi che questa alleanza ha reso ancora più solidi ed efficienti. Un esempio concreto e credibile, aperto a tutti i frutticoltori trentini che sappiano riconoscere le opportunità offerte da tali sinergie a vantaggio dell’intero comparto”.
La nuova AOP, di cui La Trentina e Melinda faranno parte – i due poli insieme rappresentano l'85% di tutta la superficie frutticola del Trentino – sarà anche aperta all'ingresso di altre realtà, un aspetto quest'ultimo considerato molto importante dal presidente Brocchetti tanto da auspicare che l'accordo tra questi due grandi nomi della melicoltura della provincia “sia stimolo a nuove collaborazioni con altri produttori tenendo sempre fermo l’obiettivo di mantenere qualità di filiera e servizio al consumatore, tutelando la frutticoltura e rispettandone il ruolo economico e sociale che svolge sull’intero territorio”.
Tra i progetti in essere di OP La Trentina quello relativo al biologico con il progetto sperimentale Biosarca e la creazione di distretti ed isole (nel 2019 saranno 150 gli ettari convertiti al bio) e il consolidamento dell’attività industriale proprio grazie alle sinergie con Melinda a seguito dell’accordo. Ma nei prossimi mesi verrà presentato anche “un progetto di indirizzo varietale” che coinvolgerà tutto il territorio nel quale agiscono le due OP e che secondo La Trentina e Melinda garantirà “l’ottimizzazione delle produzioni e la valorizzazione delle diverse varietà, ognuna delle quali troverà destinazione negli areali produttivi meglio confacenti”.