Via libera all’unione tra Società frutticoltori Trento (Sft) e Cooperativa La Trentina. Nel corso delle rispettive assemblee i soci delle due cooperative hanno approvato il piano di fusione presentato dai Cda.
Un’iniziativa, quest’ultima, che nasce in risposta a un contesto certamente non semplice ma che, tuttavia, trova nella scelta dell’aggregazione una soluzione a somma positiva capace di rendere più robusta la filiera.
La fusione permetterà di riunire una produzione totale annua di circa 60mila tonnellate di mele e un fatturato complessivo di oltre 50 milioni.
Il voto delle assemblee segue gli incontri delle scorse settimane organizzati da La Trentina con le proprie basi sociali. Eventi che hanno rappresentato l’opportunità per discutere in modo partecipato e approfondito sia sulla fusione sia, più in generale, sul valore strategico di rafforzare il comparto della frutticoltura locale nel suo complesso.
Gli incontri hanno permesso di far emergere l’importanza di puntare sull’allargamento delle realtà produttive come condizione decisiva per raggiungere una maggiore competitività sul mercato.
Gli attori coinvolti hanno espresso il proprio sentito ringraziamento nei confronti della Federazione trentina della cooperazione e della Provincia autonoma di Trento per l’importante ruolo di affiancamento al sistema ortofrutticolo trentino svolto nel corso di questi mesi.
"La nostra è una realtà dinamica e profondamente radicata nel territorio. Grazie all’impegno costante dei nostri soci e al nuovo impulso di questi ultimi mesi, operiamo con l’obiettivo di valorizzare la qualità della produzione - ha dichiarato il presidente di Sft, Danilo Brida - La fusione con La Trentina rappresenta una grande occasione che consentirà ad ambedue i soggetti di consolidare la loro struttura industriale in un quadro di mercato impegnativo e in veloce cambiamento".
Sulla stessa linea anche il presidente di La Trentina, Rodolfo Brochetti: "Il voto dell’assemblea conferma la fiducia dei soci nella nostra visione strategica finalizzata a tutelare gli interessi dell’intero settore frutticolo provinciale in un’ottica sistemica - ha precisato - La fusione ci consentirà di condividere numeri più grandi che si tradurranno in una maggiore forza commerciale e in più ampie possibilità di valorizzazione del prodotto".
A esprimere apprezzamento per la decisione dell’assemblea è anche il direttore generale di Apot Melinda La Trentina, Luca Zaglio, che ha evidenziato l’importanza della fusione nel quadro delle scelte strategiche del comparto.
"Il piano industriale approvato si colloca nel solco di una visione comune che ci ispira sempre di più a pensare come sistema, sviluppando progetti e iniziative di aggregazione a tutti i livelli della filiera - ha affermato - Grazie a questa fusione potremo rafforzare ulteriormente questa strategia agendo sempre di più come soggetto unitario, cercando di rispondere alle sfide del mercato e del quadro macroeconomico con l’obiettivo di garantire maggiori vantaggi economici per tutti i soci".
Fonte: La Trentina