Scoperto e valorizzato dagli chef l'aglione oggi trova spazio e gradimento in cucina, a iniziare da quelle orientali. La conferma dall'export crescente, seppure con volumi parametrati a quelli di un prodotto di nicchia, verso Cina Thailandia e Vietnam.
Questo prodotto di nicchia è sempre più al centro dell'attenzione dagli amanti della cucina e dei prodotti tipici, presto dovrebbe fregiarsi del bollino Dop. Almeno per quello prodotto in Toscana, e più precisamente nelle province di Arezzo e Siena, ma si coltiva anche nel territorio della provincia Perugia.
Un produttore conosciuto, se parliamo di biologico, è Massimiliano Leonardi, titolare dell'azienda Aglione Bio di Val d'Orcia I Pozzi Beccafumo. Siamo a Sarteano, uno dei Comuni della Val d'Orcia, e più precisamente ai piedi del Monte Cetona.
Alcune qualità dell'aglione: non puzza e non fa puzzare
Va bene che l'aglio fa bene, ma in tanti lo evitano per la puzza. L'aglione non è aglio e soprattutto, come sottolinea Leonardi: "Non puzza e non fa puzzare".
Non sono le uniche qualità elencate dall'imprenditore toscano: "E' facilmente digeribile e molto versatile in cucina. Si abbina con le carni, il pollame, la pasta e il pesce. Senza dimenticare che si conserva, per esempio, molto meglio dell'aglio".
Dimenticatevi i pici - tipici spaghettoni del territorio - a cui spesso è associato l'aglione, perché l'uso è molto più ampio. Questo il messaggio dal produttore.
Aglione in crema
L'imprenditore agricolo valorizza, si può acquistare nello shop online dell'azienda, una crema all'aglione anch'essa molto versatile in cucina. "Ingloba il sapore del cibo base e lo amplifica". Da provare.
La strada è quella del cibo di eccellenza che si vende, almeno il prodotto in biologico, nei negozi boutique per clienti gourmet.
Brutta annata climatica, ma la qualità è salva
Come tanti altri prodotti agricoli anche l'aglione ha sofferto il clima instabile. Leonardi lo spiega a myfruit.it ma lo ha scritto anche sui social dopo la raccolta nel mese di luglio: "Nonostante l’abnorme quantità di piogge, l’anomala alternanza di caldo/freddo/sole/nuvole/vento/ che ha rovinato intere filiere orticole e frutticole, olivicole e vinicole, ce l’abbiamo fatta. Registriamo un forte calo dei pesi e delle dimensioni che non ha compromesso la qualità ma solo le nostre tasche".
Come è successo per alcune varietà di frutta i calibri sono in versione mini, ma questo non pregiudica la bontà. "Anzi è migliore".
Quanto costa? Sui 30 euro il chilo. "E' sconosciuto ai più, ma può diventare un elemento importante delle cucine di tutto il mondo". Parola di Leonardi.