Il surriscaldamento globale del pianeta può provocare seri danni all’agricoltura. A lanciare l’allarme è Assofertilizzanti (Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica), riprendendo i dati del Crida (Central research Institute for dry land agriculture), secondo i quali l’aumento di un solo grado della temperatura può causare una riduzione dei raccolti dal 3% al 7%. A pagare il costo più alto dell’innalzamento della temperatura terrestre saranno nei prossimi anni i paesi del Terzo mondo, in gran parte collocati in una fascia, quella tropicale, in cui l’aumento della temperatura sarà maggiore rispetto a tutte le altre aree del pianeta. Tra i Paesi più a rischio molti stati dell’Asia meridionale: in India, ad esempio, la produzione agricola potrebbe ridursi dal 10% al 40% entro i prossimi 100 anni, a fronte di una popolazione in forte crescita (+17,64% in 10 anni). “La chimica e l’innovazione sono indispensabili per tutelare i raccolti soprattutto nei Paesi più poveri e tecnologicamente meno avanzati, maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici e con un elevato incremento demografico”, sostiene Assofertilizzanti. “In particolare, i fertilizzanti rappresentano per le piante quello che gli alimenti sono per l’uomo e hanno un ruolo fondamentale nel reintegrare il terreno delle sue proprietà nutritive. Tramite l’utilizzo sostenibile dei fertilizzanti, inoltre, è possibile ridurre il disboscamento delle foreste per ricavare nuovi terreni destinati alle coltivazioni, in quanto migliorano la resa di quelli già esistenti. Si contribuisce a evitare la distruzione di nuovi ecosistemi naturali, una delle maggiori cause del riscaldamento globale”.
21 dicembre 2011
L’aumento della temperatura fa diminuire i raccolti
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