11 settembre 2021

Le Donne dell’Ortofrutta si fanno un (docu)film

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Un film documentario per raccontare il mondo dell'ortofrutta con gli occhi (e la voce) delle donne. Nell'Anno internazionale della frutta e della verdura indetto dalla Fao, l'Associazione nazionale le Donne dell'Ortofrutta annuncia la realizzazione del primo lungometraggio italiano dedicato al settore e raccontato dalle donne che ci lavorano.

“Si chiama Fertile ed è un progetto culturale che parla al cuore di tutti per fare conoscere il valore della frutta e della verdura italiana che portiamo ogni giorno sulle tavole dei nostri connazionali – spiega la presidente dell'Associazione, Alessandra Ravaioli –  Il titolo evoca la fecondità della nostra terra e la necessità di conservarne la meravigliosa capacità di donarci frutti straordinari. Sarà un racconto corale che parlerà della passione e di un'agricoltura al femminile, empatica e rassicurante. Attraverso otto storie di donne viaggeremo insieme nelle campagne italiane, dalle aziende in alta quota fino alla pianure, nei vigneti, nei pescheti, nelle distese di fragole e negli antichi melai. Il tutto raccontato dalla viva voce di chi ogni giorno lavora queste terre e sa cosa significa essere donna in questo mondo”.

Perché un documentario?

Dopo essere stato considerato per anni un genere minore ora il cinema verità anche in Italia sta riscontrando nuovo interesse. Perché racconta le storie delle persone, da quelle più felici alle più drammatiche e – anche in questo caso – tutto il background, le biografie e il vissuto diventano ottima materia per un documentario.

Il lungometraggio, poi, permetterà di estrapolare una versione più breve o anche pillole adatte ad altre piattaforme o altri linguaggi, oltre a tutta una serie di prodotti correlati di breve durata utilizzati in altre maniere per arrivare a un altro pubblico.

La realizzazione di Fertile è stata affidata a Officinemedia di Forlì, che ha già curato le riprese di molti documentari tra cui Cittadino Ruffilli, I Babelici, Sensibile e L'ultima spiaggia. La regia è di Alessandro Quadretti.

Come partecipare?

“Il docufilm è in lavorazione, regista e troupe sono già andati in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. L'Italia però è la terra della biodiversità e vogliamo mostrarla tutta. Ecco perché sulla piattaforma Ginger Crowdfunding abbiamo lanciato una raccolta fondi per produrre il girato anche tra le nostre socie di Marche, Abruzzo, Veneto, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia – aggiunge Ravaioli – Chiunque voglia prendere parte a questo speciale progetto e contribuire alla realizzazione di un racconto unico, che parla delle nostre tradizioni produttive, ma anche della difesa dell'ambiente, può cliccare sul link e sostenere così il progetto della nostra Associazione”. A pochi giorni dal lancio (nella giornata inaugurale di Macfrut, che è stato il primo donatore, ndr) è già stato raggiunto il 34% del budget. In piattaforma sono visibili i donatori.

“Vorrei che il nostro film fosse un'occasione per unire la filiera italiana. Il valore etico per le aziende oggi è un elemento discriminante, che conta. Il film raggiunge i consumatori ed è una grande opportunità per fare emergere, una volta tanto, i valori essenziali, intangibili ma potenti, dell'ortofrutta italiana”, conclude Alessandra Ravaioli.

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