09 ottobre 2019

Le mele italiane sotto la lente degli ispettori tailandesi

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Un passo importante verso l'apertura del mercato tailandese per le mele italiane. Questo il significato della visita degli ispettori del Servizio fitosanitario tailandese in Italia, un audit sulla produzione melicola iniziato il 30 settembre scorso a Bolzano e concluso il 4 ottobre a Roma, al ministero per le Politiche agricole, dove sono stati riassunti i principali risultati  e condivisi i passi che porteranno all'apertura dell'importante mercato. La visita ha prodotto ottimi risultati: secondo CSO Italy, che ha reso possibile l'operazione assieme ad Assomela e Fruitimprese, i primi container di mele potrebbero essere inviati in Vietnam e Taiwan già all'inizio del 2020 e si arriverebbe in Thailandia con la stagione produttiva 2020/2021.

Ispettori tailandesi con le associazioni

La visita degli ispettori è iniziata da Bolzano assieme  ai rappresentanti dei Servizi fitosanitari delle due Provincie autonome di Trento e Bolzano e dai rappresentanti di Assomela, con il coordinamento del Servizio fitosanitario centrale. Nel corso delle varie tappe gli ispettori tailandesi hanno visitato alcuni frutteti e stabilimenti dei Consorzi VOG (Marlene), VI.P Val Venosta in Alto Adige e Melinda in Trentino mentre il 3 ottobre si sono spostati a Ferrara dove hanno visitato lo stabilimento AFE-Salvi e alcuni frutteti di melo. In tutte le occasioni hanno potuto apprezzare la professionalità degli operatori coinvolti, il capillare raccordo tra consulenza tecnica e frutticoltori e l'ottima struttura dei centri di conservazione, selezione ed imballaggio.

“Questo negoziato, indirizzato verso una conclusione positiva, assieme alla recente apertura dei mercati di Vietnam e Taiwan, apre nuove prospettive per l'export di mele  nei mercati orientali giudicati ad alto potenziale – commenta Alessandro Dalpiaz direttore di Assomela che ha giocato un ruolo determinante nella visita degli ispettori grazie alla specifica missione in Thailandia ad inizio giugno – serviranno alcune stagioni per consolidare queste potenzialità ma  i consorzi italiani hanno tutti i numeri per crescere, rafforzare la propria competitività e lavorare su tali mercati per tradurre gli sforzi dei melicoltori italiani in migliori garanzie di reddito”.

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