15 settembre 2023

Le noci di qualità da oggi hanno la firma

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L’idea è senz’altro un po’ laboriosa, ma a conti fatti offre vantaggi sia al produttore, sia al consumatore finale. L’uno, infatti, può richiedere il giusto prezzo per un prodotto che ha una data certa, addirittura stampata sul guscio; l’altro, ha la garanzia di acquistare italiano e soprattutto fresco.

L’intuizione di firmare una ad una le proprie noci è della Op Il Noceto di Chiarano (Treviso). Il general manager, Michele Sciannimanica, spiega i motivi di questa decisione, pienamente operativa già dalla campagna 2023.

La situazione attuale

“Le noci che consumiamo in Italia – spiega a myfruit.it Sciannimanica – derivano per un 70% dall’estero, principalmente da Stati Uniti, Cile e Francia. In questi Paesi ogni anno le statistiche riportano una considerevole quantità di noci invendute che rientrano nel mercato l’anno successivo. La Cina quest’anno dichiara 120mila tonnellate di noci invendute, oltre due volte il consumo di noci in Italia, che è di circa 50mila tonnellate. Gli Usa hanno dichiarato quest’anno di avere magazzini con oltre 70mila tonnellate invendute”.

“Gli standard produttivi dei paesi extraUe – continua l’imprenditore – permettono ai loro agricoltori di usare fitofarmaci vietati nella Ue da molti anni perché ritenuti dannosi per l’ambiente o per la salute. L’uso di questi prodotti può aumentare le rese per ettaro e ,quindi, fare diminuire i costi di produzione per ogni chilo di noci. Ovvio che queste noci possano essere vendute a prezzi più bassi; bisogna però essere consapevoli che la scelta che si fa in questo caso va in direzione contraria alla sostenibilità ambientale per la quale in Italia siamo sicuramente tra i primi della classe”.

La novità della Op Il Noceto

Il Noceto, che festeggia quest’anno i 30 anni dalla sua fondazione, è da sempre in prima linea per la produzione di noci di qualità superiore e con massima attenzione alla tutela dell’ambiente. Residuo Zero, Biodiversity, Produzione Integrata, Filiera 100% italiana sono solo alcune delle certificazioni della Op.

“Le nostre noci – sottolinea Sciannimanica – vengono lavorate e selezionate con tecnologie all’avanguardia uniche nel loro insieme. Dall’ingresso in azienda delle noci alla loro consegna nel punto di vendita sono utilizzate tre selezionatrici ottiche e tre postazioni di controllo qualità. Inoltre, per ciascun lotto di noci calibrate e selezionate viene prelevato un ulteriore campione di verifica della qualità per un totale di circa 6mila analisi in quattro mesi. Ci teniamo, perché la qualità superiore che i nostri clienti ci riconoscono sia ulteriormente sottolineata e garantita per ogni noce che vendiamo e per questo abbiamo deciso di stampare il nostro marchio su ogni singola noce. Riteniamo così di dare al consumatore le massime garanzie di tracciabilità del nostro prodotto, poiché possano avere maggiore fiducia nell’origine e nella qualità delle nostre noci”.

Ecco la grande novità. “Il marchio che andremo a stampare sulle noci fin dalla raccolta 2023 – continua Sciannimanica – ci protegge anche da contraffazioni o imitazioni, rendendo certa la nostra origine 100% italiana. Oltre al nostro marchio stamperemo sul guscio anche l’anno di raccolta, indicazione che non è di per sé obbligatoria, ma che noi da sempre mettiamo nelle nostre confezioni e da quest’anno anche su ogni singola noce. In questo modo abbiamo la speranza di favorire, anche indirettamente, un miglioramento della qualità globale delle noci vendute in Italia, rendendo nota una caratteristica importantissima nella scelta delle noci, che al momento attuale è sconosciuta alla maggior parte dei consumatori. Le noci sono a tutti note per le loro qualità salutistiche, grazie soprattutto all’alto contenuto di Omega 3, acidi grassi polinsaturi e quindi soggetti a una veloce ossidazione. Per cui, cui i vantaggi a livello salutistico saranno tanto maggiori quanto il loro consumo sarà più vicino alla data di raccolta”.

La campagna 2023

“Inizieremo a raccogliere martedì 19 settembre e saremo in grado di essere sui mercati già tra fine settembre e inizio ottobre. In termini di quantitativi, nonostante l’ingresso di un’altra 60ina di ettari in produzione, ci manterremo sui livelli dello scorso anno, a causa delle grandinate che hanno danneggiato parte del raccolto. Anziché le previste 1.400 tonnellate, ci attesteremo quindi sulle mille. La qualità però sarà migliore – conclude Michele Sciannimanica –  e con calibri più grandi rispetto allo scorso anno: se nel 2022 infatti la maggior parte era 34+, quest’anno gran parte del raccolto sarà sui 36-38+”.

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