Le prugne della California sono protagoniste a NutriMi, il forum di Nutrizione Pratica in corso a Milano, che ogni anno riunisce la comunità scientifica, le aziende e gli stakeholder operanti nel mondo dell’alimentazione e della nutrizione.
In particolare il California Prune Board ha presentato a questo appuntamento, giunto alla sua XI edizione, il potenziale salutistico di questo frutto, grazie all’intervento di Annamaria Acquaviva, dietista nutrizionista che collabora in Italia con il consorzio.
“La presenza di fibre nelle prugne secche – ha affermato la Acquaviva – è sicuramente la caratteristica nutrizionale più nota, ma ci sono molti altri aspetti nutrizionali rilevanti di questo alimento che vale la pena approfondire. Le prugne disidratate hanno un basso indice glicemico (IG) di 29, grazie sia alla presenza di fibre, sia soprattutto alla composizione dei loro glucidi. Forniscono peraltro un’energia facilmente disponibile e di graduale assimilazione. Il sorbitolo, dolcificante meno calorico del saccarosio (lo zucchero comune) e naturalmente presente, viene degradato senza l’intervento dell’insulina”.
Ancora la Acquaviva ha aggiunto: “Le prugne sono l’unica frutta secca, naturale e intera ad aver ottenuto un’indicazione nutrizionale autorizzata: mangiare 100 grammi di prugne disidratate al giorno contribuisce al normale funzionamento dell’apparato digerente come parte di una dieta varia e bilanciata e uno stile di vita salutare. Considerando che in Italia il consumo di vegetali – e quindi di fibra – è largamente insufficiente, questo alimento può sicuramente contribuire a raggiungere il fabbisogno consigliato: almeno 3 prugne disidratate al giorno rappresentano una delle 5 porzioni di frutta e verdura”.