Promesse non mantenute: “Tra 15 giorni apriamo il nuovo mercato ortofrutticolo”. Parole pronunciate a inizio giugno scorso da Angelo Balsamo, neo sindaco di Licata in Sicilia, durante la cerimonia di insediamento. Atteggiamento incauto vista la complessità della burocrazia italiana. Mai fidarsi. E’ passata l’estate e alle porte di ottobre e il sito è ancora chiuso come denunciano i consiglieri comunali del gruppo Restart-5 Stelle.
Il mercato che si doveva aprire in due settimane
Il primo cittadino di Licata aveva esordito e dato il via alla legislatura con queste parole: “Nel giro di 15 giorni chiuderemo il mercato ortofrutticolo di via Giarretta per trasferirlo nella nuova, e adeguata, struttura di Piano Cannelle. Non possiamo certo consentire che il nuovo mercato ortofrutticolo finisca preda dei vandali – intervento riportato dal sito Qui Licata – L’apertura darà, a nostro avviso, un contributo allo sviluppo del settore”. Belle parole non seguite dai fatti anche se la situazione è comprensibile, anche nei Comuni più efficienti questi dossier hanno bisogno si mesi per essere chiusi. Poi soprattutto il sindaco ha scoperto che “al mercato ortofrutticolo su 22 stalli solo un’utenza paga la tassa sui rifiuti”. Una situazione un po’ esplosiva.
I Cinque Stelle all’attacco
Era meglio evitare di fare promesse, visto che 5 consiglieri comunali hanno subito preso la palla al balzo per chiedere spiegazioni al sindaco: “Premesso che il mercato ortofrutticolo rappresenta – scrivono i rappresentanti del gruppo Restart-Cinque Stelle– un importante infrastruttura commerciale che può agevolare tutto il comparto ortofrutticolo licatese; che tale struttura è già stata ultimata da molti mesi e rischia, se lasciata all’abbandono, di essere vandalizzata; considerato – aggiungono sempre sul sito Qui Licata– che il sindaco ha dichiarato che il mercato ortofrutticolo sarebbe stato inaugurato entro la fine del mese di giugno”.
I pentastellati concludono: “Bisogna sostenere il comparto agricolo, garantendo la fruizione del mercato nel più breve tempo possibile e vogliamo sapere quale siano le difficoltà e gli ostacoli che abbiano impedito l’apertura del mercato ortofrutticolo di Via Torregrossa”.
Ha senso investire nei mercati più piccoli?
Il dibattito nazionale sul tema mercati vede quelli più grandi, per esempio quelli rappresentati da Italmercati – chiedere alle istituzioni di concentrare l’attenzione sulle strutture più grandi per poter fare massa critica ed evitare perdite di efficienza del settore. Ma anche nel recente bando del Pnrr sono stati finanziati con milioni di euro pure centri piccoli e ognuno ha le sue ragioni per esistere e non chiudere.
E a Licata? Ci sono imprenditori che si sono fatti sentire, prima delle elezioni, per chiedere un piano di gestione e puntare su un livello nazionale. Sempre su Qui Licata l’imprenditore agricolo Giovanni Chianta ha sottolineato: “La commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli licatesi avviene tramite magazzini privati o mercati limitrofi (in primis Vittoria). Che venga aperto o chiuso poco cambia perchè, l’attuale commercializzazione, del mercato di via Giarretta, è roba da hobbisti/doppiolavoristi per i fruttivendoli. Questo è il vero problema. Ma con un impianto di tale portata perchè non fare della nuova struttura di via Torregrossa un mercato con commercializzazione nazionale?”.
Serve un piano di gestione
L’imprenditore ha sollevato un problema serio ovvero bisogna gestire con professionalità una struttura commerciale. “È stato elaborato un piano di gestione ? Senza come sarà possibile stabilire i costi di gestione e gli affitti per i commercianti/commissionari? Come sarà possibile scrivere un bando per occupare i 20 box a disposizione? Servono lì dentro commercianti che sappiamo commercializzare e non hobbisti della commercializzazione per fruttivendoli locali. Ci sono troppe domande senza risposta”. E un mercato ormai realizzato e che non può restare chiuso.