16 dicembre 2013

L’Inghilterra “boccia” i dolci made in Italy

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La lotta all’obesità lanciata recentemente dal Governo britannico nel tentativo di preservare la salute dei propri cittadini, rischia di danneggiare seriamente il made in Italy, tanto che sono pronte controffensive anche sul fronte politico, con l’obiettivo di rimediare alla situazione. Il caso, ormai, ha fatto il giro del mondo: in molti supermercati di Sua Maestà, i vari alimenti sugli scaffali sono contrassegnati dalle classiche tre luci del semaforo: rosso se l’alimento contiene più di 17,5 grammi di lipidi in 100 grammi di prodotto, giallo da 3 a 17,5 grammi, verde da 0 a 3 grammi. Con questo sistema, quindi, sono bocciati alimenti come il latte, l’olio extravergine di oliva e il parmigiano reggiano, mentre dalla parte dei promossi ci sono pure bevande gassate come la Diet Coke. Una grande fetta tra i cibi sconsigliati dal Governo riguarda naturalmente anche diversi dolci made in Italy, molti dei quali a base di frutta secca. Con buona pace delle proprietà salutistiche di nocciole, pistacchi, noci & co. Secondo le prime stime, il danno del “semaforo rosso” per l’industria dolciaria italiana potrebbe attestarsi sui 204 milioni di euro, tanto che il ministro italiano per le politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha annunciato di volere discutere di questo problema proprio oggi a Bruxelles, durante la prevista riunione del consiglio dei ministri dell’agricoltura. Del resto, l’export agroalimentare italiano in Inghilterra ha fatturato nel 2012 oltre 2,25 miliardi di euro, confermando la Gran Bretagna al quarto posto assoluto per importanza a livello di esportazioni di prodotti alimentari italiani.

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