31 gennaio 2023

Logistica: Brt nei guai, ipotesi caporalato

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Era lo scorso 15 dicembre quanto myfruit.it aveva riportato la notizia che vedeva Brt nell'occhio del ciclone della Procura di Milano, la quale stava cercando di fare chiarezza indagando sugli appalti della società.
In quell'occasione fu disposto il sequestro di 102 milioni, 44 dei quali a carico della società e 58 a carico di Geodis. Il reato contestato riguardava la frode fiscale.
Ma ora il quadro si è aggravato. Ieri 30 gennaio 2023 la Procura milanese ha disposto il sequestro preventivo di altri 24,4 milioni a Brt: il nuovo provvedimento nasce da un altro reato contestato alla società, ossia il caporalato nel trasporto. Anche in questo caso, finché non finiranno le indagini, il condizionale resta d'obbligo.

Brt-Bartolini spa è un colosso da 1,7 miliardi di fatturato e oltre 5mila lavoratori nel gruppo di cui due anni fa hanno assunto il controllo le Poste francesi.

I fatti

Il secondo sequestro è il frutto di un esame a campione al quale  Guardia di Finanza, Inps e Agenzia delle Entrate hanno sottoposto 34 cooperative cosiddette “serbatoi di manodopera” fra i 2.931 fornitori di cui Brt si avvale mobilitando una forza lavoro di 26.105 autisti.
Queste 34 imprese impiegano 3.434 autisti, di cui 350 sono risultati accomunati dal cosiddetto fenomeno della transumanza, cioè dall'anomalo e rapido passaggio di lavoratori da un'azienda all’altra.

Le accuse dei dipendenti

Stando a quanto emerso fino a ora, sarebbero state raccolte dagli inquirenti le dichiarazioni di 60 lavoratori, i quali avrebbero confermato l’iniziale denuncia presentata da una sindacalista della Cgil. Dal racconto emergerebbe che non soltanto i lavoratori teoricamente assunti dai fornitori hanno in realtà un rapporto diretto con Brt, ma nell'ambito del lavoro non verrebbero rispettate le norme in materia di sicurezza e di formazione del personale. Inoltre, il continuo cambio di cooperative farebbe perdere scatti di anzianità e diritti maturati.

Ma c'è molto di più. Alcuni lavoratori sarebbero retribuiti non secondo le ore di lavoro, ma in funzione della merce consegnata.
Infine, è stata posta la questione del doppio bonifico: Brt consegnerebbe al lavoratore un documento con cui assegna un valore economico alla giornata di lavoro, e la cooperativa da questa cifra detrae la rata dell’automezzo, i contributi, gli altri costi accessori: se il saldo è positivo, la cooperativa versa al suo dipendente la parte eccedente, ma se il saldo è negativo detrae la somma sotto forma di anticipo del tfr formalmente riportato in busta paga, ma di fatto non percepito dal lavoratore.

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