Logistica e Trasporti

24 ottobre 2024

Logistica globale, futuro a tinte fosche

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Gli attacchi Houthi hanno reso lo stretto di Bab el-Mandeb, cioè lo stretto che congiunge il Mar Rosso con il Golfo di Aden e quindi con l'Oceano Indiano, di fatto impraticabile.

Un danno ingente, che si è tradotto in costi di trasporto quattro volte più alti rispetto a ottobre 2023 vista l’importanza della tratta: da lì passa il 12% del commercio mondiale, il 40% delle merci che transitano tra Asia ed Europa.

A delineare i possibili futuri scenari è il report di Boston Consulting Group What’s Next for Container Shipping in the Red Sea Crisis che precisa: "L'ipotesi 1, ossia quella che abbiamo denominato Quiet end to turbulent year, e che vedrebbe gli attacchi ridursi entro questo autunno, è sempre più lontana". 

La situazione attuale

Con gli attacchi nel Mar Rosso, è oramai noto, le compagnie di navigazione hanno dovuto a dirottare le navi verso il Capo di Buona Speranza, il che ha significato un allungamento dei tempi di transito notevole oltre a tariffe sempre più alte.



Il report di Boston Consulting ha analizzato i tentativi di superare questi ostacoli: emerge che sia la possobilità di provare altre rotte, sia il riscorso al cargo aereo, non sono riuscite a compensare l'impatto della crisi sulle merci a basso valore e alto volume che dipendono, di fatto, dal trasporto marittimo.

Il primo scenario, quello impossibile 

Boston Consulting ha quindi presentato quattro possibili scenari per l'evoluzione della crisi. Il primo, quello più ottimistico, prevede che gli Houthi esauriuscano le scorte e che dunque la strada migliore, quella attualmente impraticabile senza correre rischi, torni sicura. In questa ipotesi, i container tornerebbero a transitare nel Mar Rosso, ma non prima del 2025 poichè Ii porti avrebbero comunque bisogno di qualche tempo per eliminare la congestione.

Il secondo scenario, gli attacchi si intensificano

Il secondo scenario ipotizzato dalla società di consuelnza è stato battezzato Military escalation e prevede che gli attacchi vadano a intensificarsi. Ne conseguirebbe un'importante risposta militare da parte dell'Occidente. 

Secondo l'analisi, dopo un’iniziale escalation militare, il conflitto potrebbe concludersi nel 2025: solo tra poco più di un anno, quindi, si assisterebbe a una lenta e graduale ripresa del commercio nelle tratte ottimali.

Nel frattempo, ipotizza Boston Consulting, le compagnie di navigazione potrebbero diversificare le rotte per evitare future crisi simili, spostando così una parte del traffico verso corridoi alternativi.

Il terzo scenario, i tempi si allungano

Denominato Muddling through, il terzo scenario prevede che gli attacchi proseguano fino al 2026, ma in forma ridotta. In questo caso la crisi resterebbe sì circoscritta al Mar Rosso, ma continuerebbe a esserci il clima di insicurezza. Il che causerebbe perdite economiche, seppur moderate, rispetto a situazioni peggiori. Si assisterebbe quindi a un parziale spostamento delle rotte commerciali verso vie alternative, una situazione simile a quella che a cui si è assistito all'inizio del conflitto. 

Il quarto scenario, il conflitto si espande

L'ultima ipotesi - Regional Crisis - vede il conflitto espandersi nell’intera Penisola Arabica. Una situazione talmente grave che porterebbe alla chiusura totale e definitiva dello stretto Bab el-Mandeb. 

Tutto il traffico marittimo sarebbe quindi deviato verso il Capo di Buona Speranza, con costi di spedizione alle stelle e un impatto economico significativo:  Boston Consulting stima una riduzione della domanda di trasporto dall’Estremo Oriente all’Europa pari al 2% e una contrazione del Pil globale dell'1 per cento.

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